In ascolto – Hava Nagila
In questi giorni Pagine Ebraiche ha dedicato spazio ad Aly Raisman, capitana della squadra statunitense di ginnastica artistica ai Giochi Olimpici di Rio, che nel 2012 a Londra aveva vinto un oro sulle note di Hava Nagila. “Sono ebrea, ecco perché volevo quell’accompagnamento, volevo qualcosa in cui il pubblico potesse battere le mani”, così aveva giustificato la sua scelta musicale. In effetti Hava Nagila fa battere le mani, ma anche i piedi, è forse uno dei brani della tradizione ebraica più conosciuti e più ballati in ogni dove. Semplice, orecchiabile, ma dalla storia niente affatto banale, come racconta il documentario di Roberta Grossman, frutto di una ricerca di quattro anni. Hava Nagila nasce come nigun hasidico in Ucraina, nella cittadina di Sadagora ai tempi del rebbe Yisroel Friedman e viene ripresa e studiata in Eretz Israel dal musicologo A. Z. Idelsohn, che nel 1915 inserisce le parole sulla melodia. Nel 1918 viene eseguita nel corso di un concerto importante in Eretz Israel e gli abitanti dello Yishuv se ne innamorano subito, la cantano e la ballano. Di qui l’antico nigun parte a bordo di uno dei tanti transatlantici diretti alla Goldene Medina, entra nel repertorio popolare della società ebraica americana e viene inserita in alcuni canzonieri per bambini. Negli anni 40 è ormai un must in ogni festa di bar mitzvah e di matrimoni.
A partire dagli anni ’50, grazie ad artisti come Harry Belafonte, Connie Francis e Miriam Makeba, riesce a uscire dai confini della vita ebraica e inizia a fare il giro del mondo. Anche Bob Dylan si cimenta con il brano e vi inserisce l’armonica, strumento simbolo del blues di strada e il brano diventa in un certo senso espressione di quel dialogo affascinante tra folk americano e tradizione ebraica, tra Vecchia Europa e nuova vita, una vita che in quegli anni si esprime musicalmente in ambienti come il Village Vanguard di New York.
Non c’è da stupirsi che la giovane Aly Raisman, nata in Massachussets da una famiglia ebraica, abbia scelto Hava Nagila. E non l’ha fatto di certo solo per far battere le mani ai londinesi.
Consiglio d’ascolto: https://www.youtube.com/watch?v=yGXcTAHCcmo
Maria Teresa Milano
(11 agosto 2016)