Oltremare – Spettacoli
Prendiamo un giorno qualsiasi di fine estate, le giornate che impercettibilmente già si accorciano, l’acqua del mare al picco della sua temperatura annuale dopo una intera estate di sole intenso, i turisti che cominciano a contare a ritroso quanti giorni quante cene, quante porzioni di falafel o di shwarma restano da godersi prima della partenza. In città si rivedono i bambini, che escono da centri commerciali sorridenti o piangenti a seconda che abbiano ottenuto o meno lo zainetto con il supereroe o principessa o mostro simpatico, o meno. Nelle piazze o nei giardini si tengono spettacoli e concerti, finalmente baciati da una brezza leggera che ci eravamo tutti dimenticati potesse alzarsi.
Ora prendiamo uno di questi spettacoli, con la musica e gli amplificatori e il presentatore imperlato di sudore sul palco. Tutto secondo la norma. A parte un dettaglio sonoro: esplosioni e colpi di artiglieria in lontananza, rumore di aerei militari a bassa quota. Pausa. E di nuovo: bum bum. Non fa parte della produzione ma non fa scappare nessuno degli spettatori, comprese famiglie con bambini piccoli ed anziani. Tutti placidi e con lo sguardo molto, fin troppo concentrato sul palco.
Ed ecco a voi, signore e signori, un normale giorno di fine estate a Sderot. Un missile fatto in casa, in una casa di Gaza, che piomba in mezzo al pomeriggio con involontaria precisione esattamente fra due case israeliane, abitate da gente che ne ha viste di peggio – la casa subito più in là è stata colpita in pieno un paio di anni fa. E in risposta in serata, all’ora dello spettacolo in piazza, il risuonare di operazioni militari che si ripetono ormai da quindici anni, con risultati sempre temporanei, e sempre solo temporaneamente calmanti.
Daniela Fubini, Tel Aviv twitter @d_fubini
(22 agosto 2016)