Gett e la sfida lanciata a uber

gettA inizio anno il quotidiano britannico Financial Times ha dedicato ampio spazio a una azienda hi-tech israeliana che sta lanciando la sfida al colosso Uber, il quale offre in molti paesi del mondo una alternativa low-cost ai taxi per gli spostamenti in città. La piccola app israeliana si chiama Gett e da alcuni anni offre nel Regno Unito e in Russia servizi di trasporto di persone per percorsi brevi in città. A differenza di Uber, che si avvale di vetture private e guidatori senza licenza, una caratteristica che in
molti paesi ha scatenato l’opposizione dei tassisti e ha indotto le autorità a vietare il servizio, Gett si appoggia unicamente a tassisti con licenza e vetture con insegna, prevenendo così qualsiasi tipo di contenzioso. Gett è stata fondata nel 2011 da Shahar Weiser, 40 anni, emigrato in Israele dalla Russia all’età di 16 anni. Dopo aver prestato servizio nell’esercito israeliano in una delle unità specializzate nell’utilizzo dell’informatica ha dapprima lavorato per un’altra società hi tech di successo per poi fondare la sua Gett. Dal 2011 Gett ha triplicato i suoi ricavi, che nel 2015 hanno toccato i 500 milioni di dollari, e l’azienda conta decine di dipendenti. Come tutte le aziende hi tech anche Gett non riceve finanziamenti dalle banche ma ha fatto ricorso a investimenti di capitali privati, per 220 milioni di dollari; piccola cosa in confronto al con- corrente, il colosso Uber, in cui i privati hanno investito capitali per 10 miliardi di dollari. L’ultima sfida che Shahar Weiser, il fondatore di Gett, sta affrontando è quella di allargare il business dell’azienda dal trasporto di persone al trasporto di piccole merci. Lo scorso mese di ottobre si erano formate lunghe file di clienti di fronte agli Apple Store di Mosca, in attesa della messa in commercio dell’ultimo modello di iPhone; moltissimi acquirenti, tuttavia, si sono risparmiati le ore di attesa al freddo rivolgendosi a Gett, che si è incaricata del ritiro in negozio e della consegna a domicilio. L’ambizione di Weiser è quella di effettuare la consegna a domicilio, in pochi minuti, di un ampio nu- mero di beni di largo consumo, come elettronica, alimentari, fiori, farmaci. A suo avviso questo tipo di mercato ha un potenziale elevato, nonostante la concorrenza di giganti come Amazon e di numerose piccole società di tra- sporto. Uno dei vantaggi di Gett è quello di poter disporre di una ampia base di clienti, quella che ricorre al servizio taxi, e quindi di non dover sostenere ingenti investimenti pubblicitari, che spesso rappresentano un ostacolo insormontabile per nuove aziende. Riuscirà Weiser a vincere la sfida, conquistandosi uno spazio anche nel settore della consegna rapida di piccole merci in città?
Riuscirà a espandersi al di fuori del Regno Unito e della Russia, dove ha finora operato? Fare pre- visioni è difficile e solo il tempo lo dirà. Quel che è certo è Weiser rappresenta uno dei pochissimi casi di imprenditori israeliani dell’high tech che, dopo aver creato una attività imprenditoriale profittevole e di successo, in- vece di uscire (exit) e cedere l’azienda a qualche colosso americano (così hanno fatto i proprietari di Waze, l’app israeliana specializzata nelle mappe stradali con informazioni sul traffico) rimane in sella e “raddoppia” l’in- vestimento. Questo è un fatto di buon auspicio perché va nella direzione di attenuare il “nanismo” di cui soffre il settore dell’high tech israeliano.

Aviram Levy, economista

(24 settembre 2016)