5777 – Un anno di coraggio
Quest’anno è contraddistinto dal numero 77, che è associato alla parola ebraica ‘oz’, forza. Parola che ripetiamo tutti i venerdì sera, come è scritto: “Il Signore darà la forza al suo popolo, il Signore benedirà il suo popolo con la pace”.
Nel 5777 si chiuderà il mandato di questo Consiglio. Mandato in cui sono stati raggiunti tanti obiettivi culturali e sociali, realizzando progetti che contraddistinguono la nostra Comunità nel panorama ebraico nazionale, attraverso un lavoro duro e pieno si soddisfazioni. “Coloro che seminano piangendo, gioiscono raccogliendo”, è scritto nel Salmo 126.
Oggi abbiamo bisogno più che mai di ravvicinarci e di tornare a scoprire la grandezza di vivere ognuno la propria ebraicità nel rispetto degli altri senza dimenticare di far parte di una Comunità. Facciamo questo sotto il principio dei Piekè Avot, le massime dei padri, che ha sempre guidato il popolo ebraico nella sua storia: “Senza Torah non ci sono le buone maniere. Senza le buone maniere non c’è Torah”.
Viviamo in una società in cui c’è sempre più bisogno di ‘derech Eretz’. Riscopriamo il piacere di vivere la nostra Comunità, ricordando questo principio per garantire un futuro ai nostri giovani, e in essa tradizione e cultura saranno sempre al centro dei nostri interessi grazie all’ascolto dei nostri Maestri.
Che anche quest’anno porti benedizioni e crescita per la nostra Kehillah con l’auspicio che ogni ebreo della città possa trovare qui i suoi riferimenti. Che sia un anno in cui avere la forza di osare e il coraggio di portare avanti i progetti.
Daniele De Paz
presidente della Comunità ebraica di Bologna
(5 ottobre 2016)