israele – Vietato odiare
Nessuno spazio per l’odio. E pene ancora più dure per chi cavalca la tensione, distrugge legami, semina violenza tra i più giovani. Anche e soprattutto nel mondo della scuola, dove si formano le nuove coscienze della nazione.
È un messaggio molto chiaro quello che arriva in questi giorni dalla Corte suprema israeliana, che ha intensificato le misure detentive predisposte contro tre giovani ebrei estremisti che, nel settembre dello scorso anno, erano stati condannati per il rogo appiccato a una scuola di Gerusalemme bilingue (ebraico e arabo) e per aver scritto, all’esterno dell’istituto, messaggi violenti e intimidatori contro i molti studenti arabi che la frequentano.
Il comportamento dei tre giovani, il 22enne Yitzhak Gabai e i fratelli Nahman e Shlomo Twitto, rispettivamente di 18 e 20 anni, tutti appartenenti a movimenti ultra-nazionalisti ispirati ai deliri anti-islamici e razzisti del rabbino Meir Kahane, è stato ritenuto “un pericolo concreto per la sicurezza di studenti e insegnanti”. Per questo, la pena è stata aumentata in modo rilevante. Per Gabai, si è passati da 36 a 40 mesi di reclusione. Per i fratelli Twitto, che avevano ricevuto inizialmente condanna meno severe, si parla adesso rispettivamente di 38 e 32 mesi.
Le azioni violente dei tre estremisti hanno suscitato la ferma indignazione del presidente della Repubblica Reuven Rivlin, che ha parlato di “attacco all’identità democratica di Israele”.
Adam Smulevich
(7 ottobre 2016)