solidarietà – I rifugiati vogliono studiare
È stata un’estate passata in un campo profughi di Ulm, in Germania, a segnare Adam Sella. Passarvi alcuni mesi da volontario ha cambiato la prospettiva di questo giovane studente di Cincinnati. Nel campo ha incontrato tanti ragazzi, studenti della sua età scappati dalla Siria e da altre zone di guerra, giovani per cui lo studio è diventato un privilegio difficile da raggiungere. Per questo, una volta tornato negli Stati Uniti, Adam ha deciso di proseguire l’impegno in favore dei rifugiati, con l’idea di lavorare in particolare con coloro che desiderano studiare o proseguire gli studi interrotti. Il primo impatto con le organizzazioni impegnate nel sociale di Cincinnati non è stato però positivo: alla richiesta di poter collaborare, veniva ignorato o scartato perché troppo giovane. Così Sella, ebreo figlio di israeliani, ha deciso di aprire una propria organizzazione: la Star, Student Together Assisting Refugees (Studenti insieme per assistere i rifugiati), che ha iniziato a muovere i primi passi nel 2015 all’interno del suo istituto, la Walnut Hills High School. Qui Adam ha cominciato a dare forma alla sua idea durante la pausa pranzo, riuscendo a coinvolgere sin dalle prime battute una ventina di studenti. La prima iniziativa della Star è stata organizzare un’assemblea, all’interno della Walnut Hills, in cui far parlare alcuni rifugiati del Bhutan e realizzare una raccolta di capi di vestiario, poi donati a 260 famiglie di rifugiati locali. Recentemente, gli studenti dell’organizzazione guidata da Sella hanno cominciato anche a fare volontariato presso l’Accademia di Lingue del Mondo, una scuola pubblica di Cincinnati scuole pubbliche frequentata da molti ragazzi rifugiati, per lo più dell’Africa orientale.
“Il mio obiettivo è quello di raccogliere fondi per contribuire alla borsa di studio per questi studenti – ha dichiarato Sella – Per tutti coloro che hanno ancora la speranza, i cui sforzi sono diretti verso l’istruzione, consapevoli che questa è la loro via d’uscita”.
Daniel Reichel
(14 ottobre 2016)