Qui Milano – Dall’Hypercasher al Bardo i nuovi eroi del Monte Stella
Lassana Bathily, Mohamed Ben Abdesslem, Raif Badawi, Pinar Selek e Etty Hillesum. Sono i cinque nomi a cui l’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano ha scelto di dedicare altrettanti alberi nella foresta del Monte Stella di Milano in occasione della prossima Giornata europea dei Giusti il prossimo 6 marzo. “Abbiamo scelto di ricordare chi si batte contro il fanatismo, contro l’odio e per il dialogo. – ha spiegato il presidente dell’Associazione Gariwo Gabriele Nissim – Questi Giusti ci indicano la strada da percorrere: il loro esempio conferma il valore della solidarietà umana e del rispetto dell’altro, che è intramontabile e tanto più necessario nei momenti di crisi come quello attuale”. E così tra le cinque figure che verrano celebrate sul Monte Stella ci saranno il maliano Lassana Bathily, giovane musulmano che riuscì a salvare una parte degli ostaggi ebrei durante l’attentato terroristico islamista all’Hypercasher di Parigi del 9 gennaio 2015; la guida tunisina Mohamed Naceur ben Abdesslem, che durante l’attacco al museo del Bardo il 18 marzo 2015 ha messo in salvo una trentina di turisti italiani portandoli nella vicina questura; Raif Badawi, blogger saudita, sostenitore della laicità dello Stato e dei diritti democratici, che è stato imprigionato nel suo Paese e condannato per apostasia, violazione dei valori islamici e propaganda del pensiero liberale, a dieci anni e mille frustate. Per la sua liberazione si sono inutilmente mobilitate le organizzazioni internazionali per i diritti umani, a sostegno della protesta della moglie Ensaf Haidar; poi c’è la sociologa Pinar Selek, attivista turca per i diritti umani, protagonista della difesa delle minoranze nel suo Paese, in particolare di curdi e armeni, perseguitata, torturata e imprigionata in patria, costretta all’esilio in Francia, dove lavora come ricercatrice all’École Normale Supérieure di Lione. Infine, una storia dal passato, quella di Etty Hillesum, ebrea olandese deportata dai nazisti nel campo di sterminio, che decise di non abbandonare il suo popolo per cercare di mettersi in salvo, e ha creduto fino all’ultimo nella capacità umana di redimersi e di scegliere il bene, rifiutandosi di assimilare un intero popolo all’immagine del male.
“Dopo i tragici avvenimenti degli ultimi mesi, – spiegano da Gariwo – si è avvertita l’urgenza di richiamare l’attenzione sul senso del rispetto della pluralità umana come condizione del dialogo, attraverso le storie di cinque figure esemplari del passato e del nostro tempo”. E così il Monte Stella, che da pochi mesi ha un alter ego a Tunisi dove è nato il primo Giardino dei Giusti all’interno di un paese arabo, il 6 marzo prossimo – attraverso l’esempio di cinque eroi moderni – tornerà a dire al mondo che la lotta contro l’odio, il fondamentalismo, la diffidenza deve continuare.
(20 ottobre 2016)