In ascolto – Mina, Adriano, Idan
“Per gli artisti Israele è uno dei luoghi più interessanti al mondo: per essere così piccolo fa un sacco di rumore”, ha dichiarato Idan Raichel al gruppo di addetti ai lavori del mondo della musica giunti in Israele con il progetto Reality della Charles and Lynn Schusterman Foundation.
Lui stesso in questi anni di rumore ne ha fatto davvero molto con il suo progetto. Idan è l’ambasciatore di un universo musicale in cui gli artisti infrangono le barriere geografiche e politiche e creano ponti tra le culture. La sua canzone “Bo’i”, un mix interessante di pop e world music con i suoni dell’ebraico e dell’amarico, viene trasmessa per la prima volta in radio nel 2003 ed è subito un successo. L’Idan Raichel Project fa il giro del mondo e lui, il tastierista timido cresciuto nelle band dell’IDF, un ashkenazita che raccoglie i rasta sotto un turbante nero e indossa i jeans dell’occidente, viene improvvisamente catapultato nello star system. È cosciente del fatto che il suo non è un gruppo unitario, ma non vuole neppure far passare l’idea che tutto ruota attorno alla sua figura e si premura in ogni occasione di specificare: “Non ci saranno front man, io resterò al fianco di ogni artista per vedere cosa succede. Ciascuno avrà la sua canzone e ciascuno avrà la possibilità di dimostrare cosa può offrire. Ho dato il mio nome al progetto e all’album solo perché ho scritto e prodotto le canzoni”. Oggi, a 13 anni dalla sua nascita, l’Idan Raichel Project è raccontato da quattro album in studio, tre cd live e centinaia di concerti in tutto il mondo. Non per nulla il Billboard lo ha definito “un tour de force multietnico”.
Idan Raichel ha un bel legame con l’Italia per via della collaborazione con Ornella Vanoni e i concerti (pochi) e forse ora sarà anche più conosciuto, grazie alla cover di un suo brano realizzata da Mina e Adriano Celentano. La canzone in questione è “Ma’agalim”, trasformata con un nuovo testo in “Amami Amami”, un brano orecchiabile che sicuramente impazzerà alla radio nei prossimi mesi. Chissà se è per assonanza con l’ebraico o se è per solidarietà con certi nostri cantanti, fatto sta che i due inossidabili della canzone italiana duettano appassionati dicendosi “Amamì”, che a qualcuno è sembrato appunto un tocco di Medio Oriente mentre a me fa più tornare in mente quel brano in cui Pippo Franco cantava “àmore bàmbina, no non piangére”, ma tutto sommato queste sono quisquilie, perché “Amami Amami” è davvero una bella canzone, con un sound interessante in cui dirompe un assolo di fisarmonica dello stesso Idan Raichel, un omaggio allo stile francese. Mina e Celentano, dal canto loro, confermano di essere due grandi interpreti e ci offrono una lettura profonda e intima di quel brano che in ebraico camminava leggero e vagamente malinconico, con un mandolino che riporta alle immagini in bianco e nero della vecchia Kfar Saba in cui Idan è cresciuto.
Maria Teresa Milano
Consiglio d’ascolto:
(27 ottobre 2016)