melamed – Primo Levi: studenti e relatore a confronto
Martina Mengoni, relatrice dell’ottava Lezione Primo Levi, appuntamento annuale di approfondimento delle opere di dello scrittore torinese, nella cornice dell’aula magna dell’Università alla Cavallerizza Reale oggi nelle sale del Museo della Resistenza di Torino incontra gli studenti del Liceo Copernico, sottoponendosi al loro vaglio critico, alle loro domande, nessuna banale, tutte legittime. Lo studioso, il saggio, colui che quelle cose le sa e anche bene, si fa interrogare e poi risponde. La didattica della Shoah non si arresta con la scomparsa dei suoi testimoni, anzi il compito di incontrare le generazioni più giovani, missione a cui Levi dedicò tutte le sue energie per moltissimi anni della sua vita, non si arresta. Levi consciamente o no ha passato il testimone. Obiettivo delle Lezioni, oltre che stimolare la ricerca, è quello di rispondere a un’acuta esigenza didattica. L’attenzione ai giovani si concretizza con un progetto interamente dedicato a loro: ogni anno viene infatti coinvolto un liceo del territorio torinese e si intraprende un percorso formativo dove gli insegnanti guidano gli allievi all’approfondimento degli scritti di Primo, come punto di partenza per attivare e sensibilizzare le coscienze su quello che è stato. Otto lezioni, otto temi diversi, otto licei del territorio torinese coinvolti e molti anzi moltissimi studenti che hanno avuto l’occasione e l’opportunità di essere partecipi della vita e delle opere di Levi, al di là di una semplice lezione accademica. Dalla prima lezione nel 2009, dal titolo “Sfacciata fortuna”. La Shoah e il caso, che ha avuto come ospiti due classi del Liceo classico D’Azeglio di Torino, la stessa scuola frequentata da Primo. All’ultima, che si chiude con Martina Mengoni: su un grande tavolo la giovane relatrice ha sparso qua e là le principali opere letterarie dello scrittore torinese, sembra quasi che Levi sia sempre lì, ogni anno, ad assistere silenziosamente al dialogo.
Alice Fubini
(28 ottobre 2016)