Il ministro iraniano a Roma
“Fine embargo un successo”

rassegna“La circostanza è storica, perché la fine dell’embargo è un successo per noi e per il resto del mondo”. Così al Corriere della sera il ministro iraniano dell’industria Mohammad Reza Nematzadeh, in Italia per presentare il proprio paese alla Fiera di Roma. Dove, fino a sabato prossimo, duecento imprese di tutti i settori dialogheranno con possibili partner e i visitatori della Fiera. Alla domanda sul perché sia stato scelto il nostro paese per questa vetrina, il ministro risponde: “Perché i rapporti tra Italia e Iran sono antichi, millenari, come le loro culture. E poi perché l’Italia è stata presente in Iran nei momenti più difficili”.
Sostiene ancora il ministro, interrogato su diversi temi: “Noi abbiamo e vogliamo avere relazioni amichevoli con tutti i Paesi del mondo, tranne con quelli razzisti e che non rispettano le convenzioni internazionali”. In questa categoria viene naturalmente inserito Israele: “Finché non rispetterà il popolo palestinese – afferma il ministro – noi non avremo relazioni commerciali con Israele”.

Sul Fatto Quotidiano, Furio Colombo svolge una riflessione attorno ai temi sollevati dalla redazione di Pagine Ebraiche nel corso dell’ultima edizione del festival milanese Bookcity. In particolare sui veleni dell’odio in rete e della demenza digitale, cui è stato dedicato il primo incontro. “Durante le giornate di Bookcity – scrive Colombo – il giornale ‘Pagine Ebraiche’ ha citato, sull’argomento, un testo di Umberto Eco: ‘I social network danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività, e venivano subito messi a tacere. Ora invece hanno lo stesso diritto di parola di un premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli’. Commenta il giornale: ‘Il problema è che questa legione di imbecilli ingrossa sempre più le sue file e minaccia la convivenza nella società reale”. E fa notare che, fra il 2015 e il 2016 (luglio) gli attacchi antisemiti in Rete hanno raggiunto i 2,6 milioni”.
“Se a questi si aggiungono gli attacchi contro i neri, gli immigrati, i rom e tutta la parte di adesione spontanea e di dementi ‘mi piace’ a frasi come ‘i barconi vanno affondati subito’ – aggiunge Colombo – si scopre l’infittirsi di una vera e propria giungla d’odio che aumenta il pericolo (sia di scontro fisico, sia di guerra) e rende sempre più difficile la tolleranza, la convivenza, l’accoglienza”.

Giornata di vibrante protesta per le strade del centro per una parte degli oltre 12mila ambulanti romani, tra cui vari urtisti (storica categoria legata alla Comunità ebraica), sul piede di guerra a causa della prossima entrata in vigore della direttiva europea Bolkestein. “Chiediamo un incontro con il Prefetto affinché solleciti il governo. Al ministero per lo Sviluppo economico è stato aperto un tavolo con la categoria, ma ancora non sono arrivate risposte concrete: questa direttiva va fermata subito” dice a Repubblica una delle portavoce dei commercianti, Alessia Salmoni, già consigliera del municipio XII e candidata al Campidoglio alle scorse elezioni con Giachetti. Per Repubblica, quella di ieri è stata “una giornata da dimenticare sul fronte della viabilità”.

Una poesia di Anna Frank scritta a mano per un’amica poco prima di nascondersi con la sua famiglia in un sottotetto di Amsterdam è stata battuta all’asta a Haarlem, in Olanda, per 140mila euro. Il testo, datato 28 marzo 1942, era inserito in un album di ricordi scolastici della sorella maggiore di una delle migliori amiche della ragazza simbolo della Shoah. Nel 1988 una serie di testi scritti da Anna con la sorella Margot fu battuta a New York per 165mila dollari (La Stampa, in breve).

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(24 novembre 2016)