“Un bazooka anti Europa”
Farage plaude al voto italiano
Il voto italiano? Un bazooka contro l’Europa. È la tesi sostenuta da Nigel Farage, ex leader della destra nazionalista inglese e principale promotore della Brexit, in un’intervista con Repubblica. “La situazione politica in Italia è cambiata radicalmente negli ultimi cinque anni con un grande aumento del consenso per il M5S e per la Lega Nord. L’opposizione ai controlli di Bruxelles cresce di settimana in settimana. La politica della Ue ha creato povertà e disoccupazione, ha messo la gente contro la Ue e contro la classe politica italiana. Ora – afferma Farage – mi aspetto elezioni anticipate e la crescita dei partiti euroscettici”.
Aggiunge quindi Farage, di cui viene pubblicata una foto sorridente assieme a Beppe Grillo: “Sta ad altri decidere se sono il padre o il nonno del vento che sta cambiando la politica non solo in Europa ma in tutto l’Occidente. Mi sono dimesso da leader dell’Ukip perché abbiamo conseguito il monumentale obiettivo che ci eravamo posti, ma continuerò a occuparmi di politica in Europa ancora a lungo. Punto a vedere ancora molte sorprese. Continuerò a battermi per il cambiamento
Sbarcata a Roma la delegazione di inquirenti del Cairo, guidata dal procuratore generale della Repubblica d’Egitto Nabil Sadek, che stanno indagando sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato a morte dieci mesi fa al Cairo. Non era una spia. Né un pericoloso sovversivo. Ma ‘un portatore di pace’. “È dall’ammissione di questa verità, chiara come il sole dal 3 febbraio di quest’anno a tutti tranne che al Regime che riparte l’Egitto di Al Sisi per raccontare la fine di Regeni” scrive Repubblica.
Rivolta razzista a San Basilio, quartiere Est di Roma, dove alcuni residenti hanno preso di mira una famiglia marocchina. Barricate, violenza verbale, gravissime minacce. “Via i negri dalle case popolari” uno degli slogan più gettonati. Ma anche “Tornatevene a casa vostra col gommone” è stato gridato dalle finestre del quartiere, tra i più degradati della Capitale. La loro colpa? “Essere stati convocati dall’Ater (l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale) – spiega il Corriere – per prendere possesso finalmente di un appartamento appena sgomberato dai vigili urbani in via Filottrano per ordine della procura: dentro ci vivevano abusivamente tre romani. Il parapiglia è scoppiato alle 9.30 non appena Mourad e i suoi sono scesi dalla vecchia Punto del marocchino, un operaio specializzato nell’installazione di ponteggi. Reddito annuo 12 mila euro”.
Le lettere inedite che Rita Levi-Montalcini inviò alla famiglia fiorentina che la trasse in salvo, ritrovate da Pagine Ebraiche nel gennaio 2014, sono oggi protagoniste sulle pagine toscane del Corriere a pochi giorni dal trentesimo anniversario del Nobel alla scienziata torinese. Rita arrivò a Firenze nell’autunno del ’43, insieme alla sorella e alla madre. Per loro si aprì la porta di casa Leoncini. “Ufficialmente erano delle sfollate, cattoliche pugliesi, dirette verso il Meridione. In realtà la loro origine era assai più problematica. E la signora Consilia l’aveva capito subito. Bastava guardarle, bastava sentirle parlare per rendersi conto che qualcosa non tornava. Decise comunque di correre il rischio” scrive Adam Smulevich.
(7 dicembre 2016)