Matilde Beniacar (1926-2016)
È scomparsa questa mattina Matilde Beniacar, ultima sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti della Comunità ebraica livornese rimasta in vita.
Nata a Smirne in Turchia nel 1926, figlia di Moise Beniacar e Estrea Levi, Matilde si trasferisce con la famiglia a Livorno, nel 1933, dopo che lo Stato turco costringe il padre di origine italiana, proprietario di una fabbrica di mobili, a rimpatriare.
Nel gennaio del 1944 Matilde è arrestata a Borgo a Buggiano, in provincia di Pistoia. E da là tradotta al carcere di Santa Verdiana a Firenze, quindi a Fossoli e infine ad Auschwitz-Birkenau. All’arrivo è subito separata dal resto della famiglia, che verrà subito uccisa dai nazisti.
Matilde, che ha 18 anni, è assegnata ai lavori forzati a Birkenau ed è quindi smistata in diversi campi: Gusen, Bergen Belsen, Dachau, Buchenwald e infine Mauthausen. La salvezza arriva soltanto il 5 maggio del ’45, con l’ingresso dell’esercito americano.
Commovente, un paio di anni fa, l’incontro con l’amica di infanzia Sol Cittone organizzato dalla Comunità ebraica livornese e in particolare dal suo presidente Vittorio Mosseri. Entrambe deportate ad Auschwitz, sullo stesso convoglio. Entrambe le uniche sopravvissute delle loro famiglie. Sul braccio tatuati due numeri consecutivi, 75670 e 75671.
I funerali di Matilde Beniacar avranno luogo domani mattina alle 14.30 presso il cimitero ebraico cittadino.
Sia il suo ricordo di benedizione.
(Nell’immagine Matilde Beniacar e Sol Cittone durante il loro incontro nel 2014, il primo dai tempi delle persecuzioni nazifasciste)
a.s twitter @asmulevichmoked
(19 dicembre 2016)