L’ambasciatore polacco in visita
“Conosciamoci, oltre i cliché”
“La mia visita ha soprattutto un significato. Quello di testimoniare la buona volontà del mio popolo a lavorare con il mondo ebraico e a intensificare e migliorare la qualità delle nostre relazioni. Non pochi, tra gli ebrei d’Europa e d’America, ma anche tra coloro che hanno scelto lo Stato di Israele, hanno un’origine polacca. Eppure del mio paese, almeno di quello che è diventato oggi, si sa decisamente poco. Ecco, vorrei che questa lacuna fosse finalmente colmata. Vorrei che si aprisse una fase nuova e più consapevole”.
È una visita molto attesa quella che l’ambasciatore polacco in Italia, Tomasz Orlowski, compirà nella giornata di lunedì. Ospite del Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il diplomatico parlerà infatti per due ore di Polonia di oggi “tra passato e futuro europeo” (l’incontro avrà inizio alle 17).
Racconta l’ambasciatore: “Ho raccolto questo invito con grande piacere e orgoglio. Si tratta di un’occasione davvero unica per parlare del mio paese, in una cornice dalla forte valenza simbolica. Vorrei che partissimo da là, dall’orrore della Shoah, per dirci tutto con franchezza. Vorrei inoltre che a partire da questo incontro potessero essere superate alcune incomprensioni e alcuni stereotipi che ci riguardano. Vorrei infine rappresentare quello che è il nostro sforzo di Memoria oggi, decisamente intenso e proiettato al futuro”.
Tra i temi che segneranno l’incontro un approfondimento sui venti di odio che, anche e soprattutto da Est, sembrano spirare sempre più intensamente su tutto il continente. “L’attuale assetto europeo per cui molto abbiamo combattuto, quell’assetto che oggi permette la libera circolazione di popoli e persone nei diversi paesi, quell’assetto che ci tiene al riparo da sanguinosi conflitti interni, appare oggi sempre più in crisi. Come fare per difenderlo? E soprattutto, altra domanda su cui vorrei che ci confrontassimo, esistono delle libertà veramente assolute? Penso ad esempio a quella di espressione, di cui spesso si parla negli ultimi tempi. E mi chiedo: si può davvero dire tutto, senza censura, in un’epoca così violentemente caratterizzata dal dilagare di odio in rete e sui social network?”.
Può essere che su alcuni punti emergano divergenze di idee, osserva il diplomatico. “Ma non lo trovo un problema, anzi. È invece fondamentale che ci si parli, che ci si conosca davvero oltre i cliché. Incontri come quello di lunedì servono proprio a questo”.
(Nell’immagine l’ambasciatore Orlowski insieme al presidente della Repubblica Mattarella)
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(3 febbraio 2017)