Nazioni Unite, indiscrezione Livni
Un silenzio che sa di attesa
Nessuna dichiarazione ufficiale. Nessuna dichiarazione alla stampa, nessun post su Facebook, nessun cinguettio su Twitter.
Tzipi Livni per il momento non commenta l’indiscrezione, apparsa nelle scorse ore sui giornali israeliani e oggi riportata anche su quella italiana e internazionale, su una sua sempre più probabile candidatura come vice-segretario segretario delle Nazioni Unite accanto al socialista portoghese Antonio Guterres.
Basso profilo per l’ex ministro degli Esteri di Gerusalemme, oggi leader del partito HaTnuah e parlamentare della Knesset, che potrebbe essere il primo politico israeliano a ottenere un ruolo di leadership in quella sede. Una nomina, sottolineano gli analisti, potenzialmente utile per sbloccare la complessa situazione relativa al palestinese Salam Fayyad e all’incarico per lui previsto di inviato Onu in Libia, bloccato all’ultimo momento dagli Stati Uniti.
Intervistata da Mara Carfagna, lo scorso anno Livni affermava: “I valori del mondo libero sono minacciati da estremisti; serve una leadership internazionale che si ponga in prima linea per proteggerli. E se ci fosse una donna a capo dell’Onu…”. Il posto più alto è occupato, ma certamente quello che si profila per lei non è un ruolo marginale. “Quello che possiamo dire è che allo stato attuale non è arrivata nessuna proposta ufficiale in tal senso” dicono questa mattina dallo staff di Livni. Parole che, a detta degli addetti ai lavori, sanno di pretattica e di attesa.
(12 febbraio 2017)