In ascolto – Rachel Bluwstein

Maria Teresa MilanoQuesta settimana ho visto l’invasione dei cuori, appesi alle vetrine e agli zaini degli studenti, tra gli alberelli e i fiori dei vivai e perfino disegnati sulla schiuma del cappuccino la mattina e mi è tornata in mente una canzone d’amore molto bella, densa di nostalgia e priva di retorica.
Si intitola Shai, in ebraico Dono e fu scritta nel 1930 dalla grande poetessa Rachel Bluwstein, nata in Russia nel 1890 ed emigrata nel 1909 insieme alla sorella Shoshana in Eretz Israel. È studiando agricoltura che la giovane scrittrice incontra i grandi nomi del sionismo, tra cui Zalman Rubashov, futuro presidente Zalman Shazar, di cui si innamora. Rachel perfeziona il suo percorso di studi in Francia, lavora in Russia con bambini ebrei e dopo la Prima guerra mondiale torna in Eretz Israel e si stabilisce presso le rive del lago di Tiberiade, quella distesa di acqua e di pace che ritorna nei suoi versi. Nelle poesie di Rachel emerge spesso il senso di solitudine e di perdita, di anelito per quel bimbo che non potrà mai avere o per l’uomo, Zalman Rubashov che forse non ha compreso quel che lei prova o forse è interessato a seguire un differente percorso di vita.
“Raccoglierò i sentimenti che restano, come gli ultimi frutti dopo il raccolto… riempirò un cesto con i ricordi di Kinneret e il rosa dell’alba tra gli alberi del giardino…”. La poetessa racconta le tante sfumature delle sue emozioni attraverso i colori dei luoghi che ama e i frutti di Eretz Israel, che raccoglie in un cesto sigillato dalla sua gioia. E invia il cesto all’amato Zalman, chiedendogli: “Sarai felice del dono?”.
Shai – Dono, come molte altre liriche di Rachel è divenuta canzone e a quanto pare i versi sono stati messi in musica su tre melodie diverse: la prima, l’unica che lei stessa è riuscita ad ascoltare è di Yehuda Sharett, nato in Ucraina e immigrato in Eretz Israel nel 1906, membro del kibbutz Yagur autore del Yagur Seder Pesach per cui vinse il premio Engel; la seconda è di Moni Amarilio, nato in Yugoslavia e immigrato in Israele negli anni ’50, autore di oltre 450 canzoni, insignito del premio ACUM nel 2003; la terza è di Levi Shaar, musicista originario di Odessa che nel 1972 si trasferisce in Israele, dove lavorerà come compositore e insegnante di musica; ha fondato e diretto il Conservatorio di Afula.
Oggi ascoltiamo Shai nella versione dei Dudaim, il duo folk che ha segnato 36 anni di musica israeliana.

Maria Teresa Milano

Consiglio d’ascolto:

(16 febbraio 2017)