melamed, israele – L’High-Tech sui banchi di scuola
Sono passati otto anni dall’uscita di “Start-Up Nation”, il libro firmato da Dan Senor e Saul Singer dedicato alla “storia del miracolo economico israeliano”, come si legge nel sottotitolo, e dal 2009 a oggi, Israele continua a rappresentare un eldorado del mondo high-tech, grazie alla propensione all’imprenditoria dei suoi giovani, all’ambiente che favorisce il fiorire delle imprese tecnologiche offrendo fondi ed esperienza, alla buona fama che il paese si è guadagnato ed è capace di attirare lo sguardo di investitori e società interessate ad acquisire start-up innovative. Per continuare a giocare un ruolo da leader, lo Stato ebraico però è consapevole nella necessità di investire non solo sulle nuove generazioni, ma addirittura sulle nuovissime, al punto che linguaggi di programmazione e affini sempre più spesso sbarcano sui banchi di scuola. Talvolta, come racconta uno speciale dedicato al tema dall’Associated Press, addirittura dalle elementari.
“In prima imparano l’alfabeto, poi a leggere e scrivere. Noi stiamo costruendo il prossimo livello di conoscenza – come programmare” ha spiegato Sagy Bar della Fondazione Rashi, gruppo filantropico che gestisce un centro per l’educazione cibernetica, in collaborazione con Ministero della Difesa e mondo accademico. All’istituto è stato affidato il compito di sovrintendere ai programmi pilota del Ministero dell’Istruzione che hanno introdotto lezioni di computer e di robotica nel curriculum di 70 scuole, e poi il progetto Magshimim, che prevede un doposcuola per insegnare i fondamenti della cibernetica a liceali di talento che abitano nelle aree più povere del paese. Per essere ammessi, i candidati devono passare un test di indovinelli e quiz che comportano l’utilizzo di matematica, logica e algoritmi, mentre non è necessaria alcuna esperienza in fatto di computer, perché l’idea è quella di reclutare ragazzi che abbiano voglia di mettersi alla prova, anche sopportando un carico di lavoro non indifferente, considerano che Magshimim prevede un impegno di due lezioni da tre ore, cui si aggiungono compiti per una stima di dieci ore alla settimana.
Poi naturalmente un’occasione per fare il salto di qualità nella propria conoscenza ed esperienza high-tech, c’è il servizio militare, che a 18 anni chiama ragazzi e ragazze a servire il paese: l’Unità tecnologica 8200 è considerata tra le più prestigiose. Per molti, il viaggio verso una start-up di successo comincia così.
r.t.
(17 febbraio 2017)
l’immagine è di Kobi Gideon / Flash90