Grande musica a Torino
Da Ciajkovskij al Kol Nidrei
Auditorium Rai pieno, emozione, applausi infiniti. Così è stato accolto Mischa Maisky, a Torino per il concerto organizzato dall’Unione Musicale che ha visto sul palco l’unico violoncellista che è stato allievo sia di Gregor Pitiagorsky che di Mstislav Rostropovich insieme alla Franz Liszt Chamber Orchestra. Lettone, ha studiato al conservatorio di Leningrado prima di diventare, a Mosca, l’allievo prediletto di Rostropovich con cui, racconta “Il rapporto è stato speciale: è stato più che un padre… potrei scriverne un libro”. Nel ’69, dopo l’alyià della sorella, pianista, viene tenuto sotto controllo e poi arrestato “Con un pretesto assurdo, ma fu solo l’inizio: prigione, campo di lavoro e poi, pur di non farmi spedire nell’Armata Rossa, riuscii a farmi internare in manicomio”. Eppure aveva già trionfato al Concorso Ciajkovskij e pareva destinato a diventare una stella della musica sovietica, e non solo. Ottenuto fortunosamente il permesso di lasciare il paese, Maisky nel 1972 – è nato nel 1948 – si trasferisce in Israele, paese di cui ha tuttora il passaporto. E del ’72 parla come di una seconda nascita, il punto di partenza di una carriera che lo vede protagonista assoluto da più di quarant’anni: “Mi sento davvero cittadino del mondo, però. Suono un violoncello italiano con un arco francese, uso corde tedesche e ho un orologio svizzero, vivo in Belgio e mia moglie è per metà italiana… i miei figli sono nati tutti in posti diversi. E la maggior parte del mio tempo la passo in viaggio”. Nel programma, fra il Notturno per violoncello e piccola orchestra e le Variazioni su un tema rococò in la maggiore per violoncello e orchestra di Ciajkovskij, il Kol Nidrei di Max Bruch, che Maisky ha suonato in continuità col pezzo precedente. “Ha un attacco che deve nascere dal silenzio, non da un applauso, o dal brusio della sala. Il silenzio è essenziale, solo dal silenzio può nascere la musica”.
a.t. twitter @ada3ves
(23 febbraio 2017)
Nell’immagine un momento delle prove, al Teatro Vittoria