…antisemitismo
A Vienna alla sede della FRA – l’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali – sono stati discussi questa settimana i piani fondamentali per una seconda indagine sulle percezioni dell’antisemitismo da parte degli ebrei europei. Nel 2012 una prima indagine in nove paesi tra cui l’Italia aveva rivelato un preoccupante incremento nell’incidenza dell’antisemitismo e si tratterà ora di verificare se la percezione di questa recrudescenza sia ancora in corso e quali le sue cause e diverse manifestazioni.
A onore della FRA, tra le raccomandazioni del primo studio vi erano anche tre passi che l’UE avrebbe dovuto compiere.
Iniziare concrete attività volte ad aumentare l’accesso da parte ebraica di strutture e procedure atte a facilitare la denuncia di crimini di odio e discriminazione.
Assicurare che gli ebrei europei siano coinvolti nei processi decisionali e che le loro opinioni siano ascoltate e prese in considerazione quando vengono discussi temi di loro interesse.
Esaminare come l’educazione sull’Olocausto venga integrata nei programmi di insegnamento dei diritti civili, di storia e di formazione degli insegnanti.
Buone dunque le intenzioni europee, ma la nuova ricerca dovrà tra l’altro verificare in che misura negli ultimi cinque anni queste buone intenzioni siano state tradotte in realtà.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
(9 marzo 2017)