In ascolto – Joseph Achron

milanoJoseph Achron era compositore e musicista ebreo, interessato all’etnologia e alla musica popolare e ha dedicato gran parte della sua vita a indagare il tesoro musicale della propria tradizione, nell’ambito della Gesellschaft für Jüdische Volksmusik, la Società per la musica popolare ebraica. Fondata a San Pietroburgo nel 1908, è stata la prima istituzione in Russia a promuovere lo sviluppo di uno stile nazionale ebraico nella musica russa. La sua attività presso la Gesellschaft für Jüdische Volksmusik ha profondamente influenzato la sua produzione, peraltro assai corposa: opere da camera e orchestrali, pezzi per piano solo, pezzi per violino, canzoni e arrangiamenti corali, otto cadenze per Paganini, Brahms, Mozart, Beethoven, Vivaldi e Haydn e diverse trascrizioni.
Joseph Achron nasce a Losdzey in Lituania, in una famiglia della media borghesia. Il papà è un violinista amatoriale e svolge il ruolo di ba’al tefilla, il “conduttore” della preghiera. Joseph, bambino prodigio, inizia a suonare il violino a 5 anni; a soli 7 anni scrive la sua prima composizione, una ninna nanna per violino oggi conservata presso il British Museum e a 13 anni è già impegnato in un tour che lo porta in diverse località dell’Impero Russo. Il granduca Michail resta impressionato dall’esibizione di quel talentuoso ragazzino e decide di finanziarne l’educazione; la famiglia Achron si trasferisce quindi a San Pietroburgo e Joseph viene ammesso al Conservatorio, dove diventa allievo del leggendario Leopold Auer insieme ad altri grandi futuri talenti della sua epoca. Quando nel 1904 si diploma, ha già scritto diverse composizioni, che rivelano il suo interesse per i motivi ebraici.
Accetta di entrare nella Gesellschaft für Jüdische Volksmusik, perché intende ricercare le relazioni tra musica ebraica e russa, tra due tradizioni differenti ma in ugual modo creative. La sua prima composizione dopo essere entrato nel circolo, è la “Melodia Ebraica” per piano e violino (op. 33, 1911), basata su una melodia che aveva ascoltato in una sinagoga di Varsavia da ragazzo. Il successo è immediato ed è solo il primo di una lunga serie. Achron prende a prestito melodie della tradizione ebraica e le plasma seguendo il suo gusto personale e le esperienze musicali maturate in diversi paesi, di cui assorbe e indaga le tradizioni.
È profondamente affascinato dalla cantillazione biblica e dai motivi modali, in cui vede una sorta di ancestralità e di spazio musicale comune a tutta la diaspora, ma rigetta l’idea di purezza e autenticità, perché giustamente coglie nella produzione musicale la continua evoluzione di chi la scrive e la pratica. Ma in questa grande creatività sostiene senza mai stancarsi, la possibilità – per alcuni utopica – di ricostruire una musica nazionale ebraica ritrovando motivi e stili comuni.
Un’opera molto interessante è la Children’s suite, composta a Berlino, in cui ritroviamo quell’idea di cantillazione biblica che si modula sullo stile dell’impressionismo francese, l’altro suo grande interesse oltre alla tradizione russa.
Oggi ascoltiamo il primo movimento, di grande dolcezza


Maria Teresa Milano

(9 marzo 2017)