In ascolto – Ahavat Hadassah
Anche quest’anno Purim è passato e lo salutiamo con un canzone intitolata Ahavat Hadassah – l’amore di Hadassah, ovvero la regina Ester. La melodia nasce dalla tradizione yemenita, mentre il testo è di Shalom Shabazi, uno dei più grandi poeti ebrei yemeniti. Di Shabazi restano circa 550 componimenti in ebraico, aramaico e arabo; si tratta di liriche di grande bellezza, in cui l’autore esprime la propria fede e la sofferenza profonda della sua generazione, affronta il tema dell’esilio e la questione della redenzione; parla di Torah, saggezza ed etica e in questo grande corpus vi è un numero cospicuo di testi dedicati alle feste del calendario ebraico, come appunto Ahavat Hadassah che si riferisce a Purim.
L’amore di Hadassa
è legato al mio cuore
e io sono nella diaspora…
E i miei battiti sprofondano
La ascoltiamo nella versione di Gila Beshari, nata a Netanya da genitori yemeniti. Gila racconta di essere rimasta affascinata fin da piccola dalle melodie della tradizione e dai ricami vocali delle donne, ma il suo primo approccio al canto è avvenuto grazie al papà, che l’ha introdotta al mondo dei Diwan e del canto maschile, mentre lei cresceva tra le voci femminili e i canti legati alle feste ebraiche. La sua prima esibizione pubblica importante risale al 1976, quando partecipò al festival Dror La Menatzeach Shir Mizmor con una cantica intitolata Tefillah – Preghiera.
Nel 1982 ritorna al festival con una canzone d’amore yemenita, vince un premio importante e comincia la sua carriera, in un percorso che la porterà a collaborare anche con la Filarmonica di Israele diretta da Zubin Mehta. Nel 1998 realizza il suo sogno: la produzione di un album di musica yemenita originale, in cui collabora un coro femminile e uno maschile e diversi musicisti tra cui suo marito.
Una curiosità: nel 2008 la yemenita Gila è arrivata in finale al Festiladino con Ayde Ayde, una cantica dell’italiana Liliana Treves Alcalay.
Gila ha una voce cristallina e davvero interessante, ricca di armonici e di espressività, che ricorda ovviamente le sonorità di Ofra Haza, pur avendo caratteristiche proprie.
Maria Teresa Milano
Consiglio di ascolto: