In ascolto – Hanns Eisler
Non si parla molto di lui, il suo nome è legato soprattutto alla musica da film e alle vicende con l’FBI, ma in realtà Hanns Eisler ha avuto un ruolo chiave nella storia musicale della Repubblica di Weimar. Nasce a Lipsia e cresce a Vienna, dove il padre, un ebreo della borghesia illuminata, lavora come editor e traduttore. Hans inizia a studiare composizione a 20 anni, nel 1918, dopo aver prestato servizio in guerra. Non resta alcuna opera di lui da studente ma a quanto pare scrisse una sonata per pianoforte, un poema sinfonico, musica per produzioni teatrali e diversi brani per pianoforte e voce su testi poetici. Il suo punto di svolta avviene quando viene accettato come allievo da Arnold Schoenberg con cui, curiosamente, non studia la rivoluzione della dodecafonia, ma contrappunto e analisi armonica delle opere di Brahms. Chiaramente però apprende molto altro dal Maestro e in effetti nelle composizioni degli anni ’20 ne sentiamo l’influenza, anche se per certi versi Eisler è più “leggero”, vuole comunicare a un pubblico il più vasto possibile. L’anti-elitarismo è uno dei suo tratti caratteristici, non solo nella composizione ma anche nelle scelte personali, dal coinvolgimento in prima persona in diverse società di canto dei lavoratori fino all’impegno nel partito comunista. E quando accetta l’incarico di docenza al Conservatorio di Berlino, la sua vita prende ancora una volta un nuovo corso. È ormai dedito alla causa comunista, scrive per il giornale “Die Rote Fahne” fondato da Karl Liebknecht e Rosa Luxembourg e la sua musica diventa un potente strumento a favore della causa. Eisler comincia a scrivere inni e canzoni in stile marcia, cantabili da tutti e accessibili al proletariato. È il 1926 e Arnold Schoenberg, inorridito da un tale cambiamento di rotta, accusa Eisler di essere sleale, ma questi non si lascia intimidire e a sua volta incolpa l’ex maestro di essere dannatamente borghese e si esprime in modo duro contro la dodecafonia. I due chiaramente rompono i rapporti.
E anche se nel biennio 1925-27 Eisler compone due opere che sembrano rimandare alla prima formazione, la sua musica è ormai devota alla causa del popolo e alla funzione civile-sociale-politica.
Oggi ascoltiamo un brano famoso, nato dalla collaborazione con Bertolt Brecht e datato 1934, la Canzone del Fronte Unito, inno del movimento operaio in Germania.
Maria Teresa Milano
Consiglio d’ascolto:
(27 aprile 2017)