JCiak – Il genio di Einstein
Il titolo, Genius, è da solo un programma. E non a caso la nuova serie tv di National Geographic dedicata ai personaggi storici che hanno ampliato la nostra conoscenza debutta con Albert Einstein, il genio più popolare del pianeta. Interpretato dal meraviglioso Geoffrey Rush, già Oscar per aver impersonato un altro genio, il sofferente pianista David Helfgott in Shine (1996) Einstein è narrato in dieci episodi che intrecciano vita privata, scienza (poca) e i ribaltoni politici che, a partire dall’ascesa del nazismo, segnano in modo radicale l’esperienza umana e professionale dello scienziato.
Accanto a Geoffrey Rush, accessoriato di un naso ingombrante, Genius, che ha preso il via ieri negli Stati Uniti, schiera attori di calibro quali Emily Watson, Michael McElhatton di Game of Thrones e Vincent Kartheiser di Mad Men. Diretta e prodotta da Ron Howard è una serie di qualità sia per le location sia per la fotografia. Basato sulla biografia di Walter Isaacson Einstein: La sua vita, il suo universo (2011), il racconto alterna gli anni giovanili e quelli della maturità.
In questo quadro le intuizioni di Einstein, destinate a rivoluzionare la concezione dello spazio e del tempo, sono – almeno per ora – solo frammenti di conversazione o visioni che talvolta suonano meccaniche e rimandano ai videogiochi più che alla fisica, per quanto teorica.
Pur con questo limite, Genius è una narrazione classica, gradevole, mai sopra le righe che si avvicina con rispetto alla figura di Einstein, alla tragedia del nazismo, alle diffidenze americane per sue idee politiche e consente di andare al di là dell’immagine pop dello scienziato con i capelli arruffati che mostra la lingua.
Il regista Ron Howard, che già aveva diretto A Beautiful Mind, storia del matematico John Nash, è consapevole delle risonanze che la vicenda di Einstein, costretto a lasciare il suo paese dall’ascesa del nazismo, ha con il montante nazionalismo dei nostri giorni. “Sono contento – ha spiegato a Cnet – di aver potuto girare proprio adesso la serie perché spero che guardando la gente si renda conto che abbiamo già visto tutto questo e che non finisce bene”.
Daniela Gross
(27 aprile 2017)