melamed, didattica – A scuola il futuro è digitale

nadella
Satya Nadella inizia con la storia della sua famiglia: «Mio nonno – racconta – è stato fortunato a studiare, in una zona rurale dell’India, grazie a sacrifici di sua madre. E ha compreso l’importanza di una buona educazione, scegliendo per suo figlio le migliori scuole. Suo figlio, mio padre, ha fatto lo stesso, e questo mi ha portato fin qui». Nadella è dal febbraio 2014 il Ceo di Microsoft, che oggi a New York ha tenuto “Learn What’s Next”, un evento mondiale dedicato appunto alla didattica.
Un nuovo Windows
La novità più importante è Windows 10S, una versione del sistema operativo di Microsoft ottimizzata anche per apparecchi poco potenti. Esteriormente identica a Windows normale, in realtà è tutta nuova: lascia da parte la compatibilità con molte vecchie applicazioni e funziona solo con quelle che si possono scaricare dallo store Microsoft; ne guadagna in sicurezza, velocità e durata della batteria. C’è un sistema veloce (Intune) per configurare i computer in classe e salvare tutti i parametri su una chiavetta Usb: si inserisce in un nuovo pc e in 30 secondi è pronto per l’uso. Sembra una questione da poco, ma se la lezione dura 45 minuti la differenza è evidente: «Gli insegnanti perdono meno tempo per la tecnologia e possono dedicarne di più all’insegnamento», per usare le parole di Nadella. I computer con Windows 10S arriveranno in estate con prezzi a partire da 199 dollari e tra i partner ci sono Acer, dell Toshiba Samsung e molti altri. Tutti includono anche la versione educational di Minecraft. Windows 10 S è gratis per tutte le scuole, e anche Office 365 è gratuito.
Collaborare e imparare
La suite Office 365 conta oltre 100 milioni di utenti attivi e arriva in una nuova versione pensata apposta per lavorare insieme. «La tecnologia cambia drasticamente il modo di imparare», dice Nadella. «Oggi si lavora in gruppi, dobbiamo preparare gli studenti per questo futuro, permettere loro di collaborare tra loro e con gli insegnanti». Ed ecco Skype for Classroom e Microsoft Teams, per scambiare commenti, dati, informazioni in tempo reale. Anche il browser Edge ha una funzione speciale per le ricerche sul web: si può ad esempio evidenziare una frase e condividere con gli altri, senza lasciare il browser.
La scuola che verrà
Minecraft era solo un videogioco; oggi è un punto centrale dell’offerta didattica di Microsoft, adottato nelle scuole di oltre 100 Paesi in tutto il mondo. E si può usare per imparare a programmare giocando, con CodeBuilder. Già oggi Paint 3D permette di realizzare oggetti virtuali in 3D, e nell’ottica di Microsoft diventa ora un tassello nell’ecosistema della realtà mista, che si allarga ancora. Per sperimentarla infatti non saranno più necessari i costosi visori Hololens, ma basterà un computer qualsiasi con Windows 10. La dimostrazione è abbastanza impressionante: con View Mixed reality si può ad esempio portare la sonda Curiosity in dimensioni naturali in classe, semplicemente inquadrando l’aula con la camera del pc. Poi, a partire da questa estate, arriveranno i visori Hololens economici, a partire da 299 dollari.
Il computer tra i banchi
Aveva cominciato Steve Jobs, negli anni Ottanta, con l’idea di portare un computer in ogni classe, poi però a riuscirci era stato Bill Gates. Ma il computer era grande, ingombrante, difficile da usare, per questo ce n’era di solito uno per classe, o c’erano le aule di informatica. Solo con gli anni Duemila e con la diffusione dei netbook, portatili e poco costosi, ogni studente finalmente ha avuto il suo computer. Quando lanciò l’iPad, nel 2010, Jobs puntava anche a sostituire i netbook nelle aule. L’accoglienza fu entusiastica e tra tablet e computer, in pochi anni un prodotto Apple era in una scuola americana su due; oggi la Mela è al 19 per cento e lancia un iPad economico apposta per il mercato educational. A crescere sono i Chromebook di Google, adottati nel 58 per cento degli istituti scolastici: economici (ci sono modelli che partono da 189 dollari), hanno un sistema operativo basato sul cloud, che consente di configurarli in un attimo e libera dalla necessità di aggiornamenti e backup. Permettono agli studenti di lavorare insieme sullo stesso documento, di tenere un archivio sempre sincronizzato e accessibile ovunque esista una connessione internet, e con gli ultimi aggiornamenti funzionano bene anche offline.
Surface contro MacBook
Microsoft ha lanciato la moda dei convertibili 2-in-1, oggi vendutissimi, ma stavolta torna a un design più tradizionale: il Surface Laptop annunciato oggi è appunto un laptop, per quanto assai innovativo nel design. Secondo Panos Panay, vice president for Surface Computing, è stato progettato ispirandosi a diversi elementi della natura, è disponibile in 4 colori e rivestito in Alcantara. Spesso solo 14,5 millimetri, ha uno schermo touch da 13.5 pollici che sembra più piccolo del normale ma in realtà offre uno spazio utile per lavorare pari a quello di un 14 pollici. Per il resto, ha la penna, un veloce processore Intel, si avvia in pochi istanti. È più sottile, più veloce e ha una batteria che dura più del MacBook Pro di Apple: fino a 14,5 ore con una sola carica.
«La tecnologia – spiega Panay – scompare nel background e finalmente consente di lavorare e imparare alla massima velocità possibile». Tutto su un apparecchio che «dura dall’inizio alla fine della scuola». Curatissimo nei dettagli, lanciato con una presentazione da maniaci del design che ricorda ancora una volta Apple, non è propriamente entry-level, come ci si aspettava. Microsoft lascia così agli alleati il compito di combattere i Chromebook economici e si concentra sulla fascia alta del mercato: il Surface Laptop costa infatti almeno 999 dollari (in Italia 1169 euro per la versione con processore i5, 4 GB ram e 128 di memoria ssd). Si può ordinare a partire da oggi e arriverà il 15 giugno.
In Italia
«Il 65 per cento dei ragazzi che oggi cominciano la scuola faranno lavori che ora non esistono ancora», dice Nadella. «Dobbiamo democratizzare le opportunità educative, perché il talento è ovunque, le opportunità no». In Italia, ad esempio, i 7.35 miliardi di dollari destinati nel 2016 dal governo federale all’acquisto di computer per le scuole sono una cifra inimmaginabile, ma alcune delle novità di Microsoft per la didattica arriveranno comunque. Si potranno vedere in anteprima il prossimo 5 maggio a L’Aquila, nel corso di Edu Day 2017, l’evento dedicato al mondo della Scuola, dell’Università e della Ricerca. La giornata è organizzata in collaborazione con il Comune dell’Aquila, l’Università e il Miur e grazie al sostegno dei Partner Acer, DeAgostini, C2, Media Direct e Softjam, l’intero Polo di Ingegneria dell’Università dell’Aquila e si articolerà in incontri e workshop, hackaton, laboratori di coding e progetti in collaborazione con le scuole locali. Sarà anche l’occasione per presentare Skype for Classroom che sarà al centro di un nuovo progetto formativo di Microsoft che, sulla scia della Digital Class inaugurata a Milano, offrirà l’opportunità a studenti e docenti di sperimentare nuove esperienze didattiche. Ad annunciarlo, Anthony Salcito e Carlo Purassanta, rispettivamente Vice Presidente Worldwide Education di Microsoft e Amministratore Delegato di Microsoft Italia. “Educare al Futuro”, questo il titolo della sessione, raccoglierà inoltre i contributi di rappresentanti del mondo delle Istituzioni, della scuola, dell’Università e della Ricerca, il racconto di esperienze digitali e la dimostrazione di progetti e soluzioni innovative che stanno trasformando radicalmente il modo di insegnare e apprendere.

Bruno Ruffilli per La Stampa

(5 maggio 2017)