Ebrei di Libia, 50 anni dall’esilio
Il racconto sui banchi di scuola
Incontro tra un gruppo di circa ottanta bambini delle elementari della scuola ebraica di Roma (tutte le classi quarte) e l’assessore alla Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane David Meghnagi. Al centro dell’incontro, il racconto della storia degli ebrei di Tripoli e di tutta la Libia, che cinquant’anni fa, nel 1967, giunsero in massa in Italia e in particolare a Roma, a seguito dell’espulsione dai Paesi arabi.
Realizzato in collaborazione con il Centro di Cultura della Comunità di Roma, l’incontro ha coinvolto, oltre a tutte le insegnanti, la direttrice delle elementari Milena Pavoncello e la direttrice del Centro Miriam Hayun.
Meghnagi, anch’egli di origine libica, psicoanalista, docente di psicologia e direttore del Master in Didattica della Shoah all’Università Roma Tre, ha inquadrato la storia degli ebrei di Libia storicamente, raccontando come ebrei libici e romani avessero probabilmente già rapporti nell’età antica, come risulta da alcune testimonianze archeologiche. Si è poi soffermato, con grande delicatezza vista la durezza dell’argomento, sulle persecuzioni in Libia nel 1948, sulle violenze sfociate nei pogrom, e sul costante processo di abbandono della Libia da parte degli ebrei, culminato con l’espulsione del 1967. E con l’arrivo di molti di loro in Italia e in particolare a Roma.
Tante le domande dei bambini, molti dei quali proprio di origine libica, che hanno colto l’occasione per approfondire l’argomento. Meghnagi si è anche soffermato sull’elemento di arricchimento culturale e spirituale reciproco generato dall’incontro tra romani e libici, e dalla piena integrazione di questi ultimi nella Comunità ebraica capitolina, di cui costituiscono oggi una parte molto importante e attiva.
Marco Di Porto
(12 maggio 2017)