…establishment
Le considerazioni di Sergio Della Pergola di settimana scorsa riguardo l’elezione di Macron sono molto serie e senz’altro persuasive. È vero, al di là delle cifre che è sempre molto difficile interpretare (il consenso al ballottaggio va sempre letto diversamente da quello che è il consenso diretto verso un candidato), la “minaccia sovranista”, come si definisce oggi, non è finita. Anzi, per molti versi, Le Pen e compagnia bella hanno ricavato un’ulteriore legittimazione, in passato assolutamente impensabile: da ora in poi rappresenteranno il fronte di opposizione, entrando a far parte costituiva dell’arena politica europea. Se ci si misura, però, col pericolo di una loro vittoria, non si può che tirare un piccolo sospiro di sollievo perché si apre una finestra temporale per realizzare una strategia di integrazione europea finora mancata. Gli alibi sono sempre meno: se l’Europa non si farà, sarà per colpa del vecchio establishment, non dei populisti. Ed anche questo è un esito possibile.
Davide Assael, ricercatore
(17 maggio 2017)