Qui Milano – Giardino del Monte Stella
Accoglienza, esempi di ieri e di oggi

gariwo1Ho Feng Shan, console cinese a Vienna durante l’Anschluss nazista; Shero Hammo, un capo curdo yazida che nei primi del Novecento controllava un’area montuosa in Iraq; Costantino Baratta, pescatore di Lampedusa e Daphne Troumponis, albergatrice di Lesbo. Sono le quattro personalità, tra passato e presente, scelte per la cerimonia del prossimo 6 marzo, Giornata europea dei Giusti intitolata a “I Giusti dell’accoglienza. Oltre i confini per abbattere i muri”. A ratificare le quattro personalità, il Comitato dei Garanti dell’Associazione Giardino dei Giusti di Milano, composta da Comune, Gariwo e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Nell’Assemblea dell’Associazione, svoltasi il 31 maggio, sono state rinnovate inoltre tutte le cariche in scadenza. Per il Comitato dei Garanti i nuovi componenti esterni sono il giornalista Antonio Ferrari, lo storico Marcello Flores, il professore di Liceo Carlo Sala e la docente universitaria Rita Sidoli. Come vicepresidente dell’Associazione, al presidente di Gariwo Gabriele Nissim succede la direttrice dell’ente Ulianova Radice, mentre il vicepresidente dell’Unione Giorgio Mortara è stato confermato delegato dell’UCEI.
I quattro nuovi nomi che troveranno spazio all’interno del Giardino hanno come tratto comune l’impegno per salvare e accogliere perseguitati del passato e del presente: il console cinese Ho Feng Shan, si adoperò nel 1938, mentre era in carica a Vienna, per fornire a molti ebrei visti per l’espatrio verso Shanghai. Shero Hammo, yazida e capo del territorio del Sindjār – zona montuosa dell’attuale Iraq – accolse e protesse migliaia di armeni che cercavano rifugio per scampare al genocidio perpetrato dall’impero ottomano nel 1915. Costantino Baratta è invece un pescatore e muratore di Lampedusa che il 3 ottobre 2013 riuscì a salvare una decina di profughi durante il naufragio di un’imbarcazione libica in cui morirono 368 persone (una delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo). Baratta, oltre a intervenire in quella drammatica tragedia, ha accolto e aiutato altri profughi sull’isola. Impegno simile a quello messo in campo da Daphne Troumponis, albergatrice di Lesbo. Troumponis è stata arrestata per aver accompagnato in auto al traghetto per Atene i profughi sbarcati nel 2015. La sua protesta ha ottenuto regole più umane sull’isola per l’accoglienza dei migranti. “Questi Giusti sono una nuova rappresentanza di coraggio, solidarietà, eroismo. – ha affermato –Lamberto Bertolé, presidente del Consiglio comunale e del Comitato dei Garanti – E in particolare, per quanto riguarda le due figure che appartengono al nostro presente, si tratta di storie non distanti da noi e per questo richiamano in modo ancor più forte all’impegno personale, alla responsabilità quotidiana che tutti noi dobbiamo esprimere e tradurre in azioni concrete”. Per la direttrice di Gariwo Radice questi esempi di solidarietà verso il prossimo sono particolarmente educativi per i giovani. “Gli esempi del console cinese prima della Shoah e del capo yazida durante il genocidio armeno dimostrano l’importanza di dare asilo ai profughi, evitando conseguenze peggiori e future persecuzioni. – afferma Radice – Così come oggi l’esempio dei soccorritori di Lampedusa e Lesbo è un faro acceso sulla strada impervia ma necessaria dell’accoglienza, unica garanzia di salvezza per migliaia di esseri umani”.
 “Di fronte alla sempre più grave congiuntura internazionale e al dilagare del fondamentalismo, con la sua scia di sangue e di terrore – le parole del vicepresidente UCEI Mortara – mi sembra importante la scelta fatta dall’Associazione di identificare per il 2018 il tema dell’accoglienza come vincolante per la scelta dei Giusti da ricordare al giardino. Si vuole valorizzare chi si mette al servizio del più debole ed indifeso al di là di diffidenze e differenze per promuovere l’impegno civile e l’assunzione personale di responsabilità perché scatti quel meccanismo di emulazione edificante indispensabile alla formazione di una coscienza civile nei giovani ”.

(21 giugno 2017)