Ticketless – Controllerie

alberto cavaglionÈ da quest’inverno che voglio tornare sul tema dei treni. Lo facevo più spesso, dispiace essere costretti a parlare d’altro. In viaggio s’impara sempre. Svevo sognava un treno che fosse così lungo da avere il primo vagone alla stazione di Trieste e l’ultimo in Centrale a Milano. Sognava un viaggio immobile nell’eternità: il tempo che si ferma e consente di elevare i propri pensieri. Più modestamente io sono attratto dalla filosofia delle parole che vengono dagli altoparlanti. In stazione e sopra i treni. E’ tutto l’inverno che mi riprometto di trascrivere sul mio taccuino il cinguettio interminabile che nelle stazioni dove transitano le Frecce viene ripetuto con voce suadente per invitare i viaggiatori a collocarsi sul marciapiede in corrispondenza della carrozza e al possesso del titolo di viaggio … per consentire prima di salire … eccetera e eccetera. Un cinguettio incontenibile nello spazio di un tweet. Due mesi fa una professoressa inglese che viaggiava con me sorrideva sui residui ispaneschi della nostra lingua, notando come in inglese (e anche in ebraico) cinque parole bastano a far scendere i viaggiatori senza scontrarsi con quelli che salgono. Non è solo questione di Frecce. Sui treni regionali da qualche tempo si sono moltiplicati i controlli di polizia, i migranti sans papier sbattuti giù senza complimenti, i viaggiatori italiani senza biglietto inveiscono contro il personale viaggiante dicendo che loro la multa la pagano solo se la pagano anche i sans papier. Nel clima rissoso e sgradevole in cui si è costretti a viaggiare, invidiando la calma serafica e sognatrice di Svevo, sopraggiunge una voce dolce e suadente, che ti dà il benvenuto a bordo e ti prega di tenere pronto il tuo documento di viaggio perché il personale a bordo sta per iniziare il servizio di “controlleria”. Dice proprio così, “controlleria”. Se stai lavorando fai un sussulto, se dormi ti svegli. A chi sarà venuto in mente questo neologismo assurdo, ma intonato al senso strisciante di paura e di controllo sociale che ci assedia nella vita di ogni giorno?

Alberto Cavaglion

(12 luglio 2017)