In ascolto – Despacito
L’estate è la stagione per eccellenza dei tormentoni musicali; dalla poltrona del dentista fino al bar sulla spiaggia, quest’anno “entriamo senza pagare come i calciatori di serie A” con J Ax e Fedez, mentre l’improbabile coppia Rovazzi – Morandi “ci fa volare-e ci fa volare-e” e Gabbani ci mette in guardia sulle spiagge arroventate: “lasciate ogni speranza voi che entrate”.
Accanto agli immancabili Ed Sheeran, Ofenbach e Katy Perry, anche quest’anno, dopo due estati dominate da Alvaro Soler, la radio trasmette un grande successo in spagnolo: “Despacito”, una canzone del portoricano Luis Fonsi, che è uscita a gennaio (in Italia è arrivata a febbraio) e la settimana scorsa ha raggiunto oltre 2.5 miliardi di visualizzazioni su You Tube, diventando il quinto video più visto in assoluto.
Una canzone virale, che ha suscitato interesse non solo negli ascoltatori ma anche negli addetti ai lavori e nei colleghi artisti, tanto che il re del pop Justin Bieber ne ha realizzato una propria versione, diversi DJ si sono cimentati in remix di vario genere e da qualche giorno impazza sul web la versione di tal Ricciolino, un bravo imitatore che canta Despacito con la voce e lo stile dei grandi nomi della musica italiana, dall’intramontabile Al Bano a Caparezza.
In tutto questo movimento spiccano i nomi due giovani musicisti israeliani, Ram Vashdi e Shoval Moshon che hanno creato la versione in ebraico.
L’originale Despacito di Luis Fonsi ha il suono del mare e delle percussioni e la chitarra ricorda i musicisti di strada sudamericani nelle sere d’estate, ma di fatto è solo un’atmosfera, una base su cui si innestano il ritmo e i suoni elettronici dell’Europa che balla.
La versione di Ram Vashdi e Shoval Moshon invece è il tipico prodotto del rock melodico israeliano, con pianoforte digitale, chitarra, batteria e voci armonizzate.
Il Despacito israeliano è un po’ Yoni Rechter, un po’ Arik Einstein, un po’ lontano dall’estate degli aperitivi e dei tormentoni.
Maria Teresa Milano
Consiglio d’ascolto:
(20 luglio 2017)