DafDaf agosto 2017
Amatrice, la partita del cuore
raccontata ai più piccoli

In distribuzione in questi giorni, il numero di agosto del giornale ebraico dei bambini DafDaf propone ai suoi giovani lettori un approfondimento sulle iniziative intraprese dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ad Amatrice. In particolare il finanziamento di un campo di calcetto per le popolazioni terremotate che è stato inaugurato a inizio luglio e che proprio in questi giorni è protagonista con uno storico appuntamento dell’estate amatriciana: il torneo delle frazioni. Nel 2016 fu interrotto per via del sisma, adesso finalmente la palla torna a rotolare.

Si guardano attorno stupiti, meravigliati, impressionati. Lo sguardo a lungo fisso sul fazzoletto verde, in attesa di un fischio d’inizio che arriverà pochi minuti dopo. Non credevano ai loro occhi i bambini di Amatrice, uno dei Comuni più colpiti dal tremendo terremoto dell’estate del 2016. Molte case sono andate distrutte, centinaia le vittime, migliaia le persone costrette a lasciare le proprie abitazioni e i propri luoghi del cuore. Ma la speranze non sono ancora del tutto svanite. E la fiducia nel futuro passa anche attraverso una partita di calcio, su un terreno nuovo di zecca.
La palla è tornata a rotolare per la prima volta a inizio luglio, nella frazione di Scai, nel campo di calcetto che l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha voluto fosse realizzato per regalare un po’ di fiducia a giovani e giovanissimi di Amatrice. Avreste dovuto esserci, cari amici e lettori, quel giorno. Un giorno che sarà davvero difficile dimenticare.
Appeso a bordo campo lo striscione “La partita riprende”, in campo decine e decine di ragazzi festanti il cui unico pensiero era quello di trovare la strada più veloce per la rete. Sono arrivati un po’ da ovunque, accompagnati dai loro genitori. Da Scai, la frazione più popolosa, che sorge a poche centinaia di metri. Ma anche dai paesi vicini, da Rieti, persino da Roma.
Tutti si sono dati appuntamento in quel campo, per una giornata di festa che ha regalato molti sorrisi e anche qualche lacrima di commozione.
“Scai vive”, c’era scritto sulle magliette indossate dai partecipanti all’evento. Un messaggio che i ragazzini di questo Comune che tutta Italia ha virtualmente adottato hanno voluto sottolineare con un lungo abbraccio prima dell’inizio della cerimonia. E poi, davanti alle molte telecamere di televisioni accorse in quella vallata, un fiume di impressioni ed emozioni.
“Me lo sento, il primo goal lo farò io” raccontava M. a una troupe. “Con me in porta non hai speranze” replicava R. a breve distanza.
Poi, eccolo, il calcio d’inizio. Tutti alla caccia del pallone, le grida di gioia a ogni marcatura, la disperazione per un goal fallito. Una giornata di sport e normalità. Un bene quanto mai prezioso per chi, nonostante le ferite del passato, ha scelto di non arrendersi.

DafDaf Agosto 2017

(17 agosto 2017)