Pagine Ebraiche al Festivaletteratura Da Philip Roth a Gundar-Goshen, a Mantova pagine di ebraismo
Entra nel vivo in queste ore l’edizione 2017 del Festivaletteratura di Mantova, capostipite dei festival culturali italiani nato nel 1997 grazie all’iniziativa di un gruppo di privati cittadini che, ispirandosi a un modello consolidato in altri paesi europei, hanno saputo convincere e trascinare nell’avventura la comunità cittadina. E proprio grazie al sostegno della città, e alla sua bellezza rinascimentale – Mantova è riconosciuta dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità – e grazie alla straordinaria partecipazione di pubblico l’appuntamento annuale con la letteratura, i libri e gli scrittori è uno dei più amati e frequentati dai lettori, e apre la stagione dei grandi appuntamenti culturali dell’autunno, cui da anni partecipa la redazione di Pagine Ebraiche, il giornale dell’ebraismo italiano, accompagnando e supportando la diffusione della cultura e delle tradizioni di una minoranza millenaria. E come tutti gli anni anche in questa ventunesima edizione del Festivaletteratura quella ebraica è una presenza forte, che nei giorni del festival vede presentare libri di grandi autori e opere prime, a partire dalla lezione su “Philip Roth e l’amara sinfonia del tempo”, tenuta da Alessandro Piperno, questa sera, per proseguire domani con l’incontro con l’ormai affermata autrice israeliana Ayelet Gundar-Goshen in “Labili confini della mente”, e l’appuntamento intitolato “Adesso sono nel vento”, con Frediano Sessi che incontra Piotr M. A. Cywiński, direttore del Museo di Auschwitz-Birkenau intervistato alcuni mesi fa da Pagine Ebraiche per discutere di memoria, consapevolezza e responsabilità. Mantova, intanto, continuerà a riempirsi sempre più all’avvicinarsi del pienone atteso come ogni anno per il fine settimana, passato da decine di migliaia di persone correndo da un appuntamento all’altro, dalla presentazione di un romanzo a quella di un saggio, da una tavola rotonda a un documentario. Sempre parlando di letteratura e di lettori, e, spesso, con un libro in mano.
a.t. twitter @ada3ves
(7 settembre 2017)