Al Festivaletteratura con Pagine Ebraiche
Ventuno edizioni, successo costante
Decine di migliaia di biglietti staccati, circa altrettante presenze agli incontri ad accesso libero, per più di centoventi mila presenze, che si sommano a tutti coloro che anche quest’anno hanno permesso al Festivaletteratura di essere una grande festa, non solo il festival culturale capostipite e che apre la stagione autunnale degli appuntamenti che ormai praticamente tutta Italia dedica alla cultura, in un calendario sempre più affollato, che costringe tutti a girandole infermali da un luogo all’altro, da una data all’altra. Giorni pienissimi, iniziati già il fine settimana prima dell’apertura ufficiale, una folla gioiosa e partecipe, come sempre, scrittori, lettori, critici, editori, giornalisti e professionisti dell’editoria che si mescolano alle centinaia di giovani volontari, ai mantovani che affollano gli incontri e che cercano anche di portare avanti la propria vita intanto che collaborano alla buona riuscita del festival allestendo vetrine a tema, dando informazioni e genericamente mostrandosi sempre calorosi e ospitali.
Nonostante la scelta annunciata di ridurre il numero di incontri, la ventunesima edizione del Festivaletteratura di Mantova non è meno ricca, meno affollata, meno di successo. Code, folla, applausi. Come sempre. Un calendario ricco e articolato, capace di presentare l’autore esordiente con la stessa cura di un grande nome, una città dalla bellezza che commuove. Sono ingredienti ormai consolidati, che hanno permesso al festival più noto di rinnovare il proprio successo, e dare appuntamento per il prossimo anno – dal 5 al 9 settembre – con la sicurezza di chi sa di aver fatto un buon lavoro.
E curata e attenta, come ogni anno, è la programmazione degli incontri dedicati alla cultura ebraica, che dal primo all’ultimo giorno si sono susseguiti, con la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che oramai da diverse edizioni è presenza costante al Festivaletteratura.
Dal Calendario civile presentato da Umberto Gentiloni, Alessandro Portelli e Adachiara Zevi, nella prima giornata di festival (LINK) all’incontro con Alessandro Piperno dedicato a Philip Roth (LINK), dall’israeliana Ayelet Gundar-Goshen (LINK) al direttore del Museo diAuschwitz-Birkenau, Piotr Cywinski, moltissime occasioni di approfondimento e discussione hanno saputo interessare e coinvolgere il sempre numeroso pubblico Martin Pollack intervistato da Wlodek Goldkorn, Helena Janeczek e l’incontro su Magris, e poi Boltanski e tanti altri hanno tenuto alta la bandiera di una cultura millenaria benché minoritaria che da sempre sa coniugare tradizione e modernità, radicamento e apertura. Perché le pagine ebraiche, a Mantova così come a Pordenonelegge, la festa del libro con gli autori che apre fra pochi giorni, non sono mai solo quelle del mensile dell’ebraismo italiano.
Ada Treves twitter @ada3ves
(11 settembre 2017)