Il Merkos scommette sul futuro
Il crowdfunding è un successo
Trovare le risorse per il futuro è una delle grandi sfide che si trovano ad affrontare le istituzioni ebraiche italiane. E nelle scorse ore è arrivata la dimostrazione che muovendosi con intelligenza, con passione e con coraggio ci si può riuscire. In trecento e settantaquattro hanno risposto alla coraggiosa campagna di crowdfunding lanciata dalle scuole del Merkos di Milano in occasione dei 60 anni dalla fondazione. Studenti presenti e passati, genitori, anonimi, associazioni, amici che da tempo sono sostenitori e perfetti sconosciuti hanno risposto alla sfida lanciata. Una scommessa non priva di rischi: 24 ore per raccogliere 60 mila euro in una campagna di mobilitazione di un solo giorno, lanciata per investire nel futuro e nell’educazione, con il principio “lascia o raddoppia”.
Raddoppia, perché per ogni euro donato, infatti, le Scuole del Merkos ne hanno ricevuti due, grazie a tre “matcher”, tre sponsor che si sono impegnati a partecipare con un contributo uguale a quanto raccolto con la campagna.
Lascia, perché la condizione era raccogliere 60 mila euro in 24 ore, pena la restituzione di tutte le donazioni ricevute.
Non è stato necessario, e il 25 ottobre ha dimostrato che chi crede in quello che fa, chi con coraggio prova a investire nel proprio futuro, chi con intelligenza sa scegliere e usare i tanti mezzi disponibili in un mondo sempre più digitale e globalizzato, alla fine vince. E vince con merito e con onore, rafforzando quel senso di unità e di comunità che è un sentimento sempre più raro e prezioso, e resta forse l’unica strada percorribile per credere nel futuro.
Il Merkos L’Inyonei Chinuch, l’Organizzazione Centrale per l’Istruzione che è la divisione educativa centrale del movimento Chabad Lubavich, è stato fondato all’inizio degli anni Quaranta, e dalla scuola di Milano, prima nello spazio di Via Poerio, poi tra le mura dello stabile di Via Macconago, e infine dal 2000 nell’edificio di Forze Armate, dalle scuole del Merkos di Milano sono passati in tanti. Come tanti sono i progetti che hanno saputo attirare affetto, simpatia e stima nei confronti di una istituzione in costante crescita. Oltre a Beteavòn, in ebraico “buon appetito”, la prima prima cucina sociale casher nata in Italia, che dal 2014 distribuisce pasti gratuiti a chiunque ne abbia bisogno, la scorsa primavera è stato presentato Shemà, ascolta, progetto rivolto appunto a tutti coloro che hanno bisogno di essere ascoltati, uno sportello d’ascolto che porta avanti il lavoro svolto dal Merkos negli ultimi anni insieme alla Comunità ebraica di Milano, all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, alla Comunità di Sant’Egidio, con Comune, Regione e Caritas e con il costante appoggio di una grande e generosa rete di sostenitori. Al crowdfunding hanno risposto in tantissimi, in memoria di una persona cara, mandando messaggi di ringraziamento, chi a un insegnante, a un maestro, o auguri “alla scuola più bella del mondo”, “alla comunità che mi ha accolta”, “alla scuola migliore che si possa desiderare”. Sono arrivate le monetine e le donazioni da migliaia di euro, i soldi offerti “per festeggiare il compleanno di papà” e il contributo generoso dei tre sponsor che hanno raddoppiato la cifra raccolta. Capacità di essere comunità e di lavorare in squadra portano a risultati concreti, tangibili, e mostrano come investire nell’educazione e credere nel futuro impegnandosi in prima persona resti l’unica strada percorribile.
Ada Treves twitter @ada3ves
(27 ottobre 2017)