L’ebraismo e la Giustizia sociale
Giustizia sociale e filantropia nella storia degli ebrei in Italia. Questo il tema che sarà affrontato domani pomeriggio al Museo ebraico di Bologna in occasione di una giornata di studio organizzata con il proposito di onorare la memoria di Styra Campos Goldstein (1922-2016), imprenditrice nel settore import-export di caffè e poi nell’immobiliare, impegnata nel sociale, con particolare attenzione per gli orfani e per la formazione di giovani donne, per illustrare l’idea e la pratica etica della Tzedakàh, un aspetto centrale, ma poco conosciuto al di fuori del mondo ebraico.
A differenza della Carità, virtù legata alla benevolenza, la Tzedakàh è un preciso dovere improntato all’idea di giustizia sociale, che obbliga l’ebreo a donare a tutte le persone bisognose, in particolare vedove e orfani, indipendentemente dalla loro appartenenza.
È questo l’imperativo etico che moltissimi ebrei in Italia e nel mondo, e in particolare molte donne ebree, hanno continuato a onorare anche in modo laico, successivamente all’emancipazione e all’uscita dalla pratica dell’ortodossia, lasciando segni tangibili nella società italiana, sotto forma di donazioni a enti pubblici e di imprese filantropiche volte soprattutto all’educazione e alla promozione sociale.
Styra Campos Goldstein si batté per il riconoscimento del ruolo e dei diritti delle donne, nella società e nel lavoro. Fu attiva nell’ADEI e fu la prima donna nel Consiglio della Comunità ebraica di Trieste. Svolse ruoli importanti nel Soroptimist, sia nella sezione di Trieste che a livello nazionale, e molto attiva nell’Associazione Moglie dei Medici Italiani (A.M.M.I.), della quale promosse la creazione della sezione triestina.
Onorando la memoria della Signora Styra Campos Goldstein, si vorrà anche rendere omaggio a Suo figlio, il professor Emilio Campos che per dodici anni, dal 2002 al 2014, ha ricoperto la carica di presidente della Fondazione Museo Ebraico di Bologna.
Ai saluti di Guido Ottolenghi e rav Alberto Sermoneta, seguiranno l’introduzione di Gianni Sofri e gli interventi di Alberto Cavaglion, Caterina Del Vivo, rav Riccardo Di Segni, Liana Elda Funaro, Monica Miniati, Matteo Perissinotto, Gianni Sofri, Gabriella Tommasini Silvestri, Marina Tutta.
Vincenza Maugeri, direttrice Museo ebraico di Bologna
(8 novembre 2017)