…squadrismo

Mentre Ostia decideva se diventare grillina o fascista, i fascisti hanno distrutto a Villa Pamphili la targa dedicata ad una donna eccezionale, Ada Prospero Gobetti. Ada era la vedova di Piero Gobetti, assassinato dagli squadristi a 25 anni, uno dei pilastri, nonostante la giovane età, della cultura italiana del Novecento. Partigiana, insignita della medaglia d’argento al valor militare, vicesindaco di Torino nel dopoguerra, studiosa, traduttrice, esperta di pedagogia. Leggete il suo Diario partigiano, pubblicato su sollecitazione di Benedetto Croce, uno dei più bei libri scritti sulla Resistenza. Non paghi di essere antisemiti e di esprimersi come tali, i fascisti che riemergono dall’anonimato in cui si erano celati se la prendono ora con una delle figure più belle del nostro Novecento.
Non so se il suo Diario Partigiano sia ancora reperibile in libreria, online non è disponibile. Non sarebbe bello che, in segno di volontà di risanare quel gesto, fosse ristampato e diffuso come lettura nelle scuole? Ricordo che lo è stato negli anni Settanta. Diciamo sempre che il fascismo (e lo squadrismo, aggiungerei, dal momento che fare a pezzi una targa non è un’opinione) si combatte con la cultura, l’educazione. Ecco, cominciamo da Ada Gobetti.

Anna Foa, storica

(20 novembre 2017)