Informazione – International Edition
Miramare, Castello d’Europa

Schermata 2017-11-21 alle 15.20.52Il passato affascinante e il futuro di opportunità del Castello di Miramare. Sull’uscita settimanale di Pagine Ebraiche International Edition, viene proposto uno speciale dedicato al polo situato tra Alto Adriatico e Carso, Oriente e Occidente, nel punto d’incontro delle tre anime d’Europa: latina, germanica e slava.
I testi, pubblicati sul numero cartaceo di novembre, sono stati tradotti in inglese e tedesco grazie al lavoro degli studenti della Scuola traduttori e interpreti di Trieste, che stanno svolgendo il proprio tirocinio presso la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (in particolare a collaborare sono state Clara Ehret, Milena Porsch, Sara Volpe, e Anna Zanette).
“Il legame fra arte e natura. Questa è la ricetta, la combinazione che può fare di Miramare un luogo unico, crescere ben al di là del mito già presente. Ma si tratta di un’operazione delicata, da intraprendere anche per recuperare lunghi tratti di storia in cui l’oblio e la trascuratezza hanno lasciato segni profondi. Si tratta di mettere assieme competenze molto diverse e farle funzionare in uno spazio comune,” ha spiegato Andreina Contessa, la nuova direttrice del Museo Storico e Parco del Castello di Miramare, intervistata dal direttore della redazione UCEI Guido Vitale. Nello speciale, anche un testo di presentazione dell’ultimo libro di Contessa “Da Gerusalemme a Mantova”. Un’opera in cui “seguendo le peregrinazioni da Mantova a Gerusalemme di una delle arche sante più antiche del mondo, l’autrice rivela la storia della comunità ebraica mantovana aprendo orizzonti inattesi sulla committenza artistica ebraica in Italia, e su quella femminile in particolare. Sulle tracce della donatrice di quest’arca unica e splendida si percorrono le storie di tutte le arche mantovane oggi custodite a Gerusalemme”.
Tra gli articoli tradotti anche il resoconto di un grande convegno tenutosi proprio a Miramare che ha visto la partecipazione del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e di esperti di ogni campo, dalla storia alla botanica, per confrontarsi sul futuro del sito. E poi ancora pagine speciali sulla storia del Castello. Come quelle scritte da Anton Jelinek, capo giardiniere di Massimiliano d’Asburgo: “Altezza Imperiale! Ho l’onore di cogliere questa occasione per riferire qualche notizia sul progresso dei lavori del parco, e per osservare contemporaneamente che si sono insediati a Miramare i tanto attesi usignoli. Sto sorvegliando con occhi d’Argo il nido di merlo che si trova su una tuia presso il muro del caffè; nel nido quattro piccoli crescono imbeccati dagli adulti; cerco di difenderli da ogni insidia e li faccio sorvegliare anche da altri…”. Proprio all’appassionante e tragica storia dell’arciduca fratello di Francesco Giuseppe e amatissimo comandante della Marina dell’Austria Ungheria, è dedicato l’ultimo testo dell’approfondimento, ripreso dal settimanale tedesco Die Zeit. “I due non avrebbero potuto essere più diversi tra di loro. Francesco Giuseppe era equilibrato, riservato, molto concreto, arci-conservatore, diligente, determinato e spesso rigido nei rapporti personali. Al contrario, Massimiliano aveva molta fantasia, era dedito all’arte e addirittura vicino allo spirito liberale del 1848, affascinante e irrequieto. Sosteneva l’ideologia romantica e il suo stato d’animo oscillava tra i due estremi” si legge. “Nell’aprile del 1859, alla vigilia della guerra nel nord Italia, Massimiliano venne sostituito e il regno Lombardo-Veneto venne affidato nuovamente a un’amministrazione militare. Dopo aver perso la guerra, l’Austria dovette cedere la Lombardia al Regno di Piemonte e sotto la guida di quest’ultimo si formò il Regno d’Italia. La vigilia di Natale Massimiliano e la moglie Carlotta si trasferirono a Miramare, il castello dei loro sogni, che avevano fatto costruire nello stile del tempo a Trieste, sul mare Adriatico.” Giorni felici, che finiranno tragicamente. Massimiliamo verrà ucciso in Messico, dove governava come imperatore, nel 1867, mentre Carlotta si trovava in viaggio in Europa. Da lì, la principessa impazzì e non si riprese fino alla morte, sopraggiunta nel 1927.

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