Bologna, l’anniversario della strage
“Occhi aperti sulla violenza oggi”
È il 21 novembre del 1920 quando squadre d’assalto fasciste provocano a Bologna 10 morti e oltre 50 feriti (tutti colpiti da colpi di arma da fuoco), nel tentativo di impedire a qualunque costo l’insediamento del sindaco socialista eletto Enio Gnudi e della sua Giunta.
La strage di Palazzo d’Accursio è senz’altro uno dei primi atti di violenza ed eversione fascista nel nostro paese. Un segnale che fu sottovalutato e che portò alle ben note drammatiche conseguenze.
Un appuntamento che è quindi fondamentale ricordare, per Bologna e per l’Italia. Anche quest’anno ciò è stato possibile grazie al personale impegno di Armando Sarti, oltre che dell’Anppia, del Comitato Antifascista del Navile e dell’asssociazione Piantiamolamemoria, in collaborazione con la sezione Anpi dell’Università di Bologna. Presenti tra gli altri la Consigliera comunale Simona Lembi e la vicepresidente della Comunità ebraica cittadina Ines Miriam Marach.
Ha osservato in messaggio inviato agli organizzatori la Presidente UCEI Noemi Di Segni: “Nonostante il nostro ordinamento consideri come reato l’apologia di fascismo, l’ostentazione di tali simpatie è oggi una pratica diffusa e non sufficientemente contrastata. Ci si può costruire una visibilità e una carriera politica dicendosi fascisti, praticando la nostalgia del regime, attribuendo a Mussolini una dimensione di statista illuminato. E sullo sfondo una violenza fortissima, spesso negata ma sempre più sotto gli occhi di chi vuol vedere”.
È un fenomeno di larga portata, ammonisce Di Segni. Un fenomeno che rischia di portare “a conseguenze molto gravi per il futuro del paese e la stabilità delle nostre istituzioni democratiche”. Un fenomeno contro cui servono “massima determinazione e consapevolezza”.
(22 novembre 2017)