In ascolto – Yad Anuga
Un’introduzione pianistica importante, poi il suono di un flauto e di corde che sembrano arrivare da lontano e infine la voce calda di Ofra Haza con l’inserimento di un basso e di una percussione leggera. Comincia così “Yad Anuga”, nell’atmosfera del deserto, sostenuta dal pianoforte europeo e danzante su una chitarra che sa di Mediterraneo. Yad Anuga è parte di un più ampio componimento dal titolo “Et kol liba masra lo” di Zalman Shneur, poeta e romanziere in yiddish ed ebraico. Nasce in una famiglia della media borghesia a Shklov (Bielorussia), un centro importante per gli studi ebraici, il movimento chassidico e la haskalah. Nella raccolta di racconti Shklover Yidn del 1929 racconta che fin da bambino viene formato sia alla tradizione frequentando il heder locale, sia agli studi moderni e secolari e in particolare alla conoscenza del russo e dell’ebraico moderno. La sua vita di ragazzo è segnata da episodi tristi, distacchi importanti e incontri che gli cambiano la vita, come quello con H. N. Bialik che lo prende sotto la sua ala protettrice. E quando qualcuno gli consiglia di togliersi di dosso un po’ di “est”, Zalman Shneour va a studiare letteratura, filosofia e scienze naturali in Svizzera e poi a Parigi. Ed è proprio in Francia che il poeta e letterato trova rifugio durante la seconda guerra mondiale insieme ai propri famigliari; restano nascosti un anno e finalmente, nel 1941, riescono a fuggire negli Stati Uniti e qui restano fino ai primi anni ’50. Ma Shneour è destinato alla vita in Israele e ai suoni dell’ebraico ed è proprio nella nuova terra che compone liriche e “poemi” in cui le parole sono scelte e accostate seguendo più il ritmo e la musicalità che non il criterio narrativo. Tra il 1957 e il 1960 pubblica ben 10 volumi. Il destino vuole che muoia a New York, ma viene seppellito in Israele, non lontano da Bialik e da Tchernikowski.
Di Yad Anuga esistono diverse versioni, piuttosto diverse come succede per molte altre canzoni, ma in questo caso l’elemento interessante è dato dal fatto che Y.H. Brenner che per primo la pubblica nel suo periodico letterario Hame’orer (Londra, febbraio 1906) scrive in merito a questa canzone in alcune lettere, notizie da cui capiamo che la linea melodica è differente da quella cantata dal pubblico fin dagli anni ’20. Dunque qual è la melodia giusta? Chi può saperlo, forse non esiste perché le note di Yad Anuga, come di molte canzoni sue coetanee seguono la vita dei pionieri e possono avere il sapore dell’Est Europa e dei suoi villaggi o quello della nuova terra, in cui il canto risuona di altre esperienze, musicali e non.
Maria Teresa Milano
Consiglio d’ascolto: