Giro d’Italia, nodo risolto
“Gerusalemme, partenza storica”
Le prime tre tappe ormai non erano più una sorpresa: la Grande Partenza con la cronometro a Gerusalemme, e quindi Haifa-Tel Aviv e Beersheba-Eilat. L’attesa era tutta per le tre settimane successive e per come queste si sarebbero incastonate con l’inedito avvio in Israele. Il risultato è una corsa ricca di suggestioni, un Giro d’Italia 2018 che punta a emozionare il mondo con scenari nuovi, con omaggi dal significato profondo ma anche con leggende intramontabili che costituiranno il vero spartiacque per le ambizioni dei corridori più ambiziosi. Su tutti il mitico Zoncolan, per molti la salita più dura d’Europa.
Presentazione show ieri negli studi Rai di via Mecenate a Milano, con centinaia di giornalisti accreditati e l’attesa tipica dei grandi appuntamenti.
All’entusiasmo iniziale è seguito però un clamoroso incidente diplomatico, che per qualche ora ha rischiato di compromettere il buon esito dell’iniziativa. Sul sito del Giro infatti, per indicare il luogo di partenza della corsa, è stato inizialmente usato il termine “West Jerusalem”. Una denominazione fuorviante, è stato fatto notare quest’oggi in una nota dai ministri Miri Regev e Yariv Levin, perché “Gerusalemme è la capitale di Israele: non vi sono Est e Ovest”. Anche per questo i due esponenti del governo avevano annunciato l’intenzione di Israele di sfilarsi dalla corsa, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per l’organizzazione. Ipotesi che però è durata appena poche ore: ogni riferimento a “West Jerusalem” è infatti subito sparito dal sito, e la frattura si è così ricomposta.
Partenza il 4 maggio da Gerusalemme, con un cronometro che terminerà nei pressi della porta di Giaffa; arrivo il 27 dello stesso mese a Roma. Quattro grandi protagonisti del pedale come testimonial: l’ultimo vincitore del Giro, Tom Dumoulin; gli italiani Vincenzo Nibali e Fabio Aru; Alberto Contador, fresco di ritiro ma ancora legato al suo mondo. Mentre Chris Froome, il più forte ciclista in attività, conferma in un video: a questo Giro, a Gerusalemme, ci sarà anche lui. .
Ha sottolineato ieri Mauro Vegni, direttore del Giro: “Sarà un Giro particolarmente avvincente, con frazioni spettacolari, otto arrivi in salita e tante tappe insidiose. La Grande Partenza da Israele, per la prima volta fuori dal Vecchio Continente, l’arrivo a Roma davanti al Colosseo e tutto il percorso saranno anche un grande veicolo di promozione non solo sportiva”.
Conferma il direttore generale di RCS Sport Paolo Bellino: “L’internazionalizzazione mediatica e la ricerca di nuove frontiere per le nostre manifestazioni, e in particolare per la corsa rosa, sono obiettivi che ci stimolano e che ci devono far guardare anche oltre i confini italiani senza mai dimenticare la nostra storia e la nostra nazione. Il Giro deve diventare ogni giorno di più una vetrina che racconta e promuove il Paese Italia nel mondo”.
Un Giro che nasce anche nel segno di Gino Bartali, il campione di pedali e umanità che è tra i “Giusti” dal 2013, cui sarà dedicata una delle tre tappe israeliane. In sala tra gli altri l’ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(30 novembre 2017)