“Nessuna strada per Arafat”
In un messaggio congiunto inviato al sindaco di Napoli Luigi De Magistris e alla Commissione Toponomastica del Comune la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e la Presidente della Comunità ebraica partenopea Lydia Schapirer scrivono:
“Signor Sindaco,
La Comunità ebraica di Napoli e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane esprimono il loro forte disappunto nell’apprendere la decisione del Comune di Napoli di intitolare una strada cittadina a Yasser Arafat. Desideriamo ricordare al Signor Sindaco e all’intera Giunta cittadina, che il leader defunto dell’OLP, oggi omaggiato da associazioni vocate al terrorismo, è una figura fortemente discussa, che ha dedicato quasi l’intera vita ad atti di efferata ferocia e terrorismo. Pur insignito del Nobel per la Pace nel 1994 unitamente ai compianti Yitzhak Rabin e Simon Peres, in memoria dei quali la giunta cittadina non ha intrapreso alcun analogo riconoscimento, rappresenta un passato che per molti ha solo il colore del lutto.
Gli sviluppi in Medio Oriente e le criticità poste ai negoziati bilaterali di pace generano preoccupazione ed impongono a noi tutti, comprese le amministrazioni locali, ponderatezza e attenzione, in una direzione che porti a maggiore ascolto, condivisione e partecipazione, anziché polarizzazione e sbilanciamenti.
Dopo aver fatto marcia indietro nel 2012 sulla possibilità di conferire la cittadinanza onoraria alla cantante israeliana Noa, da sempre impegnata nel dialogo tra israeliani e palestinesi, in ragione delle attuali remore sul conferimento al presidente Ascarelli, dopo il conferimento ad Abu Mazen, nel 2013, ed a Bilal Kayed, accusato di terrorismo, nel 2016, e dopo aver impiegato più di due anni nel sostituire il nome del Presidente del Tribunale della Razza, Gaetano Azzariti, con quello della piccola Luciana Pacifici, vittima della Shoah, risulta evidente come il Comune di Napoli, nella persona del suo Sindaco, debba essere invitato ad adottare una linea di coerenza e di bilanciamento, proponendosi, giustamente, non solo ad amministrare la terza città d’Italia e la prima del Mezzogiorno, ma anche come punto di riferimento e promotore del dialogo interculturale e della Pace nell’area mediterranea.
Siamo certi che la città di Napoli desidera per i propri cittadini e figli esattamente ciò che desiderano gli abitanti delle città coinvolte nei conflitti mediorientali – un quotidiano fatto di vita e vitalità – e vorrà comprendere che questa non è l’ora delle strade commemorative, ma dei percorsi verso l’ascolto e la pace che dovranno seguire i giovani e giovanissimi ai quali dedicare ogni sforzo di dialogo e di cultura.
Noemi Di Segni, Presidente UCEI
Lydia Schapirer, Presidente Comunità ebraica di Napoli
(20 dicembre 2017)