La mostra – Alle origini dell’odio
Inaugurata a Lucca, nella sala del Trono di Palazzo Ducale, la mostra itinerante “La razza nemica, la propaganda antisemita nazista e fascista” realizzata dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma.
L’esposizione, a cura di Marcello Pezzetti e Sara Berger, è promossa dall’Istituto Storico della Resistenza dell’Età Contemporanea in provincia di Lucca (Isrec), dalla Provincia e dal Comune di Lucca e dalla Scuola per la Pace. E si avvale inoltre del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Lazio, di Roma Capitale, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, del CDEC, della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano e della Comunità ebraica di Roma.
“Con questa mostra la Fondazione rinnova il suo costante impegno nella divulgazione della conoscenza della Storia dell’antiebraismo e del razzismo europeo” ha affermato il Vicepresidente della Fondazione Museo della Shoah Paolo Masini ribadendo inoltre che “in questi tempi difficili si tratta di un impegno di fondamentale importanza e che deve vedere coinvolte tutte le istituzioni”.
Il curatore Marcello Pezzetti ha illustrato ruolo della propaganda antisemita nella Germania nazista e nell’Italia fascista nella persecuzione della minoranza ebraica dell’intera Europa. In esposizione manifesti, fotografie, oggettistica, giornali e riviste dell’epoca. Il percorso espositivo si snoda su un duplice piano narrativo: da una parte viene offerto uno sguardo sull’evoluzione dell’antisemitismo in Europa all’inizio del ‘900, in particolare sulla fase finale caratterizzata da motivazioni genetiche e biologiche e non più solo teologiche e, dall’altra, viene raccontato il ruolo della propaganda nazista e fascista che ha caratterizzato la cosiddetta società di massa, grazie alla nascita e alla diffusione di “nuovi” media come la radio, il cinema e successivamente la televisione.
“La propaganda antisemita – prosegue Pezzetti – non viene però affidata solo ai mezzi di comunicazione di massa. È presente anche nella quotidianità della vita sociale, rintracciabile nei volantini come sulle cartoline, nei francobolli come sugli adesivi, sui libretti dell’assicurazione medica, dove veniva riportata la scritta: Meidet jüdische Ärze (Evitate medici ebrei), negli oggetti che si utilizzano tutti i giorni come i fiammiferi, e persino nei giochi dei lunapark. Alcune cartoline riportano foto, timbri, iscrizioni o manifesti della mostra antisemita Der ewige Jude”.
L’esposizione rimarrà a Palazzo Ducale fino al 10 febbraio, poi sarà ospitata alla Fortezza di Mont’Alfonso (Castelnuovo di Garfagnana) dal 15 febbraio al 2 marzo e, successivamente, al Palazzo della Cultura di Cardoso (Stazzema) dal 9 al 18 marzo.
(19 gennaio 2018)