Lo sport italiano contro gli ebrei
Matteo Marani torna a lasciare il segno. C’è una firma d’autore nel documentario che Sky Sport ha voluto realizzare per questo Giorno della Memoria, dedicato alle conseguenze che le Leggi antiebraiche promulgate dal fascismo nel 1938 ebbero nella vita degli sportivi ebrei italiani.
“1938 – Lo sport italiano contro gli ebrei” si candida ad essere un formidabile strumento di conoscenza e divulgazione, anche e soprattutto per i giovani. E il nome di Marani, che alcuni anni fa ha sottratto da un pluridecennale oblio la figura di Arpad Weisz, è più di una garanzia in questo senso.
Lungo quarantadue minuti, il documentario apre un ciclo di appuntamenti sul piccolo schermo. “Storie di Matteo Marani”, una serie di incontri televisivi che parleranno di sport ma anche di molto altro. Lo dimostra questa prima prova, curata da Alessia Tarquinio, suddivisa in tre tracce. La storia di Weisz, naturalmente, che con Inter e Bologna vinse complessivamente tre scudetti e che dall’entrata in vigore delle Leggi in poi iniziò il proprio cammino verso l’emarginazione (prima) e l’abisso di Auschwitz (poi). Sempre restando in ambito calcistico, a prendere forma è la vicenda di tre protagonisti del pallone a livello dirigenziale raccontati nel recente saggio Presidenti, di Adam Smulevich: l’insegnante e preside astigiano Raffaele Jaffe, che portò il Casale ad aggiudicarsi un incredibile scudetto alla vigilia della Grande Guerra; l’imprenditore e filantropo partenopeo Giorgio Ascarelli, fondatore del Napoli; il banchiere Renato Sacerdoti, tra i protagonisti della nascita della Roma e per due volte sue presidente. Infine, restando nella Capitale, nuova luce si accende sulla figura di Leone Efrati. Pugile tra i più forti della sua epoca, ad Auschwitz fu costretto a battersi contro avversari assai più prestanti di lui. Fino all’ultimo terribile match contro gli aguzzini, cui seguì l’eliminazione nella camera a gas. Di appena poche settimane fa la notizia del ritrovamento di alcuni guantoni appartenuti al pugile.
Ad aiutare Marani, in questo viaggio tra Sport e Memoria, ci sono anche gli storici Marcello Pezzetti e Michele Sarfatti. E i ragazzini della scuola ebraica milanese, dove sono state girate alcune scene. Il Manifesto della Razza, la legislazione antiebraica, i nefasti proclami del nazifascismo. Ma anche lo sport al servizio della propaganda. Parole e concetti rappresentati da alcuni giornalisti Sky: Giorgio Porrà, Flavio Tranquillo e la stessa Tarquinio.
Folta la platea di studenti che ha assistito al Campidoglio alla proiezione in anteprima del documentario, che andrà in onda domani sera su Sky Sport 1. Ad intervenire, oltre a Marani, la sindaca Virginia Raggi, la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia, i Testimoni Andra e Tatiana Bucci e Sami Modiano, il giornalista Sky Angelo Mangiante e l’ex calciatore Luca Marchegiani.
”È stata una grande prova corale, uno straordinario lavoro di gruppo” sottolinea Marani. “E – aggiunge – un chiaro segno di attenzione da parte dei vertici aziendali a tematiche così importanti, soprattutto in un presente così complesso. Quarantadue minuti di filmato sono una misura significativa. Sono per questo riconoscente all’azienda e al direttore Federico Ferri, che fortemente ha voluto investire in questa sfida”.
Una sfida di Memoria che si rinnova anche nel segno della Run for Mem, la corsa per un ricordo consapevole organizzata e promossa dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Come lo scorso anno a Roma, dove si è svolta la prima edizione, Sky Sport ha accettato di essere media partner anche per l’appuntamento di questo 28 gennaio a Bologna.
Folta la platea di studenti che ha assistito al Campidoglio alla proiezione in anteprima del documentario, che andrà in onda il 27 gennaio alle 18 su Sky Sport 1 e in replica in diverse circostanze.
(26 gennaio 2018)