Ticketless – Per Corrado Vivanti

alberto cavaglionUn breve decalogo destinato agli studenti – composto in tempi non sospetti, cioè prima che venisse istituita la Giornata della Memoria – è un lavoro, uno dei pochi, di cui vado fiero e rileggo volentieri. Diffuso con sistema artigianale in fotocopia, quando ancora non esistevano i social, fu poi accolto da Carlo Ferdinando Russo su “Belfagor” con titolo “Piccoli consigli al ventenne che studia la Shoah” (31 marzo 2000). Allora erano dieci i piccoli consigli. Al ventenne del 2018 c’è oggi da raccomandare una sola cosa: ignorare le belle parole che circolano in dose massiccia ogni volta che si parla di lotta contro l’antisemitismo, ma vigilare in vista della doppia ricorrenza: 1938-1948, leggi razziali-nascita dello Stato d’Israele. Avvisaglie poco rassicuranti di quanto ci toccherà ascoltare nei prossimi mesi si scorgono leggendo la quarta di copertina di un libro che ha goduto in queste ore di un formidabile lancio pubblicitario. Naturalmente al centro ci sono sempre i bambini, le vittime innocenti della Shoah di cui si parla sempre e volentieri in prossimità del 27 gennaio. Innocenti, in questo caso, sì, ma fino a un certo punto, perché prossimi a diventare fondatori di uno Stato “brutale”. Peccato che non sia più tra noi a pronunciare una ferma parola di condanna uno storico, ma anche un militante comunista, che contribuì a quel fatto “brutale”.
Il pensiero grato di Ticketless corre questa settimana alla memoria di Corrado Vivanti.

Alberto Cavaglion

(31 gennaio 2018)