Periscopio – Santi per legge

lucreziL’argomento di questo articoletto, in cui commento la recente legge approvata dal Parlamento polacco, in merito alla sanzione penale di chi osi parlare di qualche responsabilità polacca nella Shoah, mi imporrebbe qualche prudenza, dato che, a quanto pare, rischierei fino a tre anni di galera, e il rischio non sarebbe meramente teorico, perché a settembre avrò la grande gioia di recarmi, per il convegno annuale della Società Internazionale degli Storici dei Diritti dell’Antichità (S.I.H.D.A.), nella stupenda Cracovia, presso la cui prestigiosa Università avrà luogo il Congresso, organizzato da Colleghi di grande bravura e simpatia, a cui mi lega un antico rapporto di stima e consuetudine. Potrei quindi essere arrestato in loco, un’esperienza di vita che ancora mi mancava. Rischiamo? Ma sì.
Proprio l’amicizia personale con i miei colleghi polacchi mi aiuta – ove mai ce ne fosse bisogno – a non generalizzare. La Polonia è un bellissimo Paese, che – stretto nell’abbraccio di due ingombranti vicini – ha, nella sua lunga storia, sofferto non poco, e quello polacco è un grande popolo, che ha dato all’umanità rari tesori di arte e cultura.
Senza premurarmi di andare a vedere se la legge punisca, oltre alle accuse alla Polonia degli anni ’39-45, anche le accuse alla legge stessa (vilipendio della legge? Boh, chi sa se esiste, nel codice penale polacco…), mi limito a rivolgere alcune brevi considerazioni ai parlamentari che hanno proposto e approvato la controversa norma.
Voi volete che non si dica che i campi di concentramento sono stati ideati, costruiti e finanziati dai polacchi, bensì dai nazisti? A me pare che nessuno lo abbia mai detto. Se in qualche libro di storia c’è qualche errore, non mi pare così terribile, strano che siate così suscettibili, in un’epoca in cui molti studenti non sanno neanche quando c’è stata la Seconda Guerra Mondiale, perché si chiama così, chi l’ha vinta e chi l’ha persa. Forse da voi siete tutti più bravi e precisi, complimenti.
Volete anche che nessuno dica che neanche un solo polacco abbia mai collaborato allo sterminio? Siete dunque un popolo di eroi e di santi, nessuno dei vostri nonni ha mai partecipato al male, in nessuna forma? Anche in questo caso, non mi resta che rivolgervi i complimenti. O forse no, non so se sia una fortuna appartenere a un popolo che il male non sa neanche cosa sia, perché nessuno lo ha mai fatto. Irena Sendler, secondo voi, non è stata un’eroina, ma una semplice donna normale, come tutti gli altri. Inutile ricordarla. Noi italiani non siamo al vostro livello, per noi (almeno, alcuni di noi) Giorgio Perlasca resta un eroe. Non facciamo finta che il male non esista, o che appartenga solo agli altri.
Mi permetto però di ricordarvi che, a una domanda di uno studente, che gli chiedeva se odiasse i tedeschi, Primo Levi rispose che non riusciva a odiarli, anche perché, ad Auschwitz, non ne aveva mai visto uno (ad eccezione di un solo breve incontro, verso la fine della prigionia). Non si odiano i fantasmi. Quelli che davano la sveglia all’alba, che guidavano nelle marce nella neve, che organizzavano le selezioni, che portavano alle finte docce, che ammucchiavano i cadaveri, non erano tedeschi. Erano russi, bulgari, rumeni, croati, lituani, cechi. (Nessun polacco, ovviamente! Signor Giudice, non mi può condannare!). E non erano tedeschi neanche quelli che, nel vedere uno strano fumo e nel percepire uno strano odore, vicino Oswjecim, ogni giorno, per anni, scrollavano le spalle.
Voi godete fama di essere un popolo molto cattolico. Avete deciso, evidentemente, di andare tutti in Paradiso per legge. È una buona idea, semplice ed efficace, strano che nessuno ci abbia mai pensato prima.
Tutto quello che è avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale su suolo polacco, dunque, è stata esclusiva responsabilità dei tedeschi. Prendiamo atto. Naturalmente, la storia polacca non dura solo quei sei anni. Abbiamo letto, sui libri di storia, che per diversi secoli, il vostro clero avrebbe effettuato una capillare propaganda antisemita, istigando ripetuti atti di antisemitismo. Chi sa se è vero. Ma, in ogni caso, ove mai fosse vero, sarebbe colpa della Chiesa, ovvio. Oppure, che, quando eravate occupati dalla Russia, c’erano frequenti pogrom antiebraici. Chi sa se è vero. Ma, in ogni caso, ove mai fosse vero, sarebbe colpa degli zar, ovvio. Oppure che, sotto il comunismo, ci sono state nuove violenze contro gli ebrei: il 4 luglio del 1946, per esempio, a Kielce, fu sterminato un terzo dell’intera popolazione ebraica, e altri massacri si registrano nel ’48, nel ’68 e in altri momenti. Chi sa se è vero. Ma, in ogni caso, ove mai fosse vero, sarebbe colpa dei comunisti, ovvio. Ma quando, tra qualche secolo, qualcuno cercherà la responsabilità di questa legge stupida e immorale, cosa dovrà dire? A chi dovrà attribuirla? Questa l’avete fatta voi, da soli. Niente alibi. Per la prima volta nella storia, siete finalmente responsabili di qualcosa.
Meno male, tornate a entrare nella grande famiglia dei popoli normali. Benvenuti.

Francesco Lucrezi, storico