In ascolto – Vienna

Maria Teresa MilanoTra poche ora partirò per Vienna. Non ci vado da diversi anni, forse troppi e sto raccogliendo le ultime informazioni sui luoghi che non conosco ma anche su quelli in cui ho già camminato e che senz’altro vedrò con una nuova consapevolezza. E come ogni volta, quando è ora di partire, faccio una mappa musicale della città e scelgo le suggestioni sonore che mi accompagneranno. Parto con il pensiero rivolto al Musikverein, quella magnifica sala in cui ogni anno si ricrea la magia del concerto di Capodanno, istituito nel 1939 a pochi mesi dall’invasione della Polonia, con lo scopo di distrarre il popolo dalla guerra, anche se solo per un paio di ore, grazie al cosiddetto effetto valzer. Penso al Wiener Jüdischer Chor, che canta la tradizione degli ostjuden – melodie popolari e brani tratti da opere teatrali in yiddish, oltre e canzoni liturgiche – sotto la guida di Roman Grinberg, pianista, compositore e arrangiatore, un ebreo originario di Belz emigrato in Israele da giovane e tornato a Vienna per mettere in musica la straordinaria varietà di suoni che racconta la vita ebraica. E con un sorriso mi torna in mente la “Ballad of Sigmund Freud”, uno dei personaggi chiave della storia ebraica viennese e più in generale del Mitteleuropa che, a quanto pare, non amava granché la musica. Oliver Sacks, nel suo indimenticabile libro Musicophilia, dice che Freud era estraneo al mondo della musica, fatto peraltro strano se prendiamo in considerazione l’ambiente culturale e artistico estremamente ricco in cui si muoveva. Indifferenza? Secondo Sacks “Sarebbe più centrato il termine freudiano “resistenza” – resistenza al potere seduttivo ed enigmatico della musica”.
La “Ballad of Sigmund Freud” ha il carattere allegro e ironico delle canzoni del Chad Mitchell Trio, storico gruppo americano fondato nel 1959 e rimasto in attività fino al 2014, che negli anni ’60 stringe un legame forte con Harry Belafonte e si distingue per la scrittura di brani satirici legati a questioni politiche.
Consiglio d’ascolto

Maria Teresa Milano

(8 febbraio 2018)