…Kielce

“Auschwitz alle guide polacche”, questa scritta è apparsa recentemente sui muri della casa dove abita a Cracovia una guida italiana di Auschwitz. La scritta non è peregrina, si riallaccia evidentemente alla legge varata dalla Polonia che criminalizza il riferimento all’antisemitismo polacco durante la Shoah. Adesso si vorrebbe proibire ai non polacchi di descrivere e spiegare Auschwitz. Molto logico, d’altronde, era naturale che alla fine si arrivasse a toccare Auschwitz, a voler censurare anche le visite ad Auschwitz.
Solo pochi giorni fa in Polonia è stato ricordato il Sessantotto, data in cui in Polonia è nato un movimento che chiedeva democrazia e libertà e in cui è iniziato un antisemitismo di Stato che ha portato all’esilio di oltre diecimila ebrei polacchi. Adam Michnik, storico, dissidente negli anni della dittatura comunista, intellettuale prestigioso, direttore della Gazeta Wyborcza, ha ricordato l’antisemitismo di cinquant’anni fa e ha messo in guardia contro quello di oggi. Un suo libro intitolato Il pogrom, e pubblicato nel 2007, dedicato al pogrom di Kielce del 1946, in cui i polacchi uccisero in un vero e proprio pogrom decine di ebrei, e ricordato qualche mese fa su queste pagine da Giorgio Berruto, ricadrebbe con ogni probabilità oggi sotto la scure della legge polacca. 

Anna Foa, storica