In ascolto – Melodie di Pesach

milanoPesach si avvicina e ho pensato di dare alcune suggestioni musicali, come spesso mi piace fare in occasione delle feste. Ogni momento importante della storia ebraica è segnato da diverse espressioni musicali, ma Pesach è davvero particolare perché oltre a possedere un grande corpus di melodie tradizionali, ha costituito e continua a costituire fonte di ispirazione per i compositori.
Oggi ho scelto due opere:
– Passover Seder Festival di Shlomo Secunda, per cantore, coro e organo con narrazione. Shlomo Secunda (1894 – 1977) è conosciuto soprattutto nell’ambito del teatro yiddish e, ovviamente, per successi mondiali come Dona Dona o Bei mir bist du sheyn, ma è altrettanto importante il suo contributo come cantore e autore di musica sacra. Nel 1945 viene nominato direttore musicale del Concord Resort Hotel sui Monti Catskill dove resterà per ben 28 anni. Fondamentale in quel periodo è la collaborazione con Richard Tucker, nato Rubin Ticker nel 1913 a New York e cresciuto alla scuola del famoso cantore Samuel Weisser presso la sinagoga Tifereth Israel. Secund e Tucker offrono concerti per i week end e le feste ebraiche presso il Concord Hotel ed è proprio da questa esperienza che nasce il Passover Seder Festival, un’opera che per dirla con l’autore, “vuole far rivivere nel presente gli eventi e i miracoli dell’esodo dall’Egitto, così che ciascuno dei partecipanti, dal più giovane al più anziano, abbia la sensazione di essere uscito dall’Egitto”.
– Passover Offering, suite per flauto, clarinetto, trombone e violoncello, un’opera composita, in cui ritroviamo echi di cantillazione biblica e musica tradizionale ebraica dell’est Europa. È un “tipo di neoclassicismo alla Stravinsky con l’approccio di Alban Berg”, dichiara l’autore, Yehudi Wyner, figlio di Lazar, grande compositore di canzoni in yiddish. Yehudi si forma nelle migliori scuole di musica americane e studia con grandi maestri come Paul Hindemith e Walter Piston. Quando sceglie di comporre per la grande narrazione di Pesach, lo fa non solo per l’evidente messaggio spirituale e di fede, ma anche o soprattutto per rievocare quella storia, per indurre una riflessione sull’insegnamento universale che racchiude.
La suite è in cinque movimenti: Lento (oppressione, schiavitù), Energico (Piaghe, attraversamento del Mar Rosso), Alla Marcia (La marcia nel deserto), Grave (Disperazione e speranza) e Quieto (Preghiera silenziosa e terra promessa).

Maria Teresa Milano

Consiglio d’ascolto: