L’iniziativa di studenti e docenti:
“Vittorio Emanuele III,
via il nome dalla nostra scuola”
“La nostra scuola è intitolata al re che promulgò le leggi antisemite che produssero conseguenze terribili per gli italiani di religione ebraica, fino alla deportazione nei campi di sterminio per contribuire al progetto hitleriano della soluzione finale. Tutto questo ci spinge a ritenere che non sia opportuno, lodevole, né tantomeno educativo che il nostro istituto continui ad essere identificato col nome di quel re che non fu capace di fermare tali provvedimenti”.
Una mobilitazione di dirigenti, docenti e studenti dell’Itet di Lucera, in provincia di Foggia, avrà come effetto la rimozione del nome di Vittorio Emanuele III dalla scuola. Un’iniziativa che nasce in risposta alla lettera aperta inviata in gennaio dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi DI Segni al ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini. Lettera in cui si chiedeva un intervento delle istituzioni, e personale del ministro, per far sì che ci si adoperasse a togliere il nome del sovrano, firmatario nel 1938 delle Leggi razziste, dalle molte biblioteche e scuole pubbliche che ancora gli sono intitolate in tutta Italia. “Uno scempio della Memoria” scriveva la Presidente UCEI nel suo messaggio, sottolineando l’esigenza che tali luoghi, deputati al sapere e alla formazione, siano riportati “alla loro giusta vocazione”.
Appello immediatamente raccolto dall’istituto di Nocera, con il collegio dei docenti che ha approvato all’unanimità la proposta immediatamente formulata dal dirigente scolastico Pasquale Trivisonne e accolta dal corpo degli studenti (circa 600, tra i vari indirizzi) nel corso di un’assemblea d’istituto svoltasi a fine mese.
(2 aprile 2018)