Bologna ebraica, nuovi impegni
Una mappa dedicata ai luoghi ebraici della città e una pubblicazione scientifica relativa al cimitero medievale di via Orfeo venuto alla luce in novembre, a oltre quattro secoli dalla sua distruzione.
C’è un grande fermento attorno alla storia, alla vita e ai progetti della Bologna ebraica. Un fermento ben rappresentato ieri, nel corso della tavola rotonda “Bologna Ebraica. Storia e Patrimonio della Città”. Intervistati dal direttore del dorso locale del Corriere, Enrico Franco, alcuni protagonisti di questo articolato impegno hanno portato un contributo e uno spunto di riflessione.
Tra gli altri Fabio Roversi Monaco, presidente Genus Bononiae; l’assessore comunale alle Relazioni europee e internazionali Marco Lombardo; il presidente della Comunità ebraica Daniele De Paz; il presidente del Museo ebraico Guido Ottolenghi; il segretario regionale del Mibact per l’Emilia Romagna Sabina Magrini; Leone Sibani, presidente Fondazione Carisbo; gli studiosi Renata Curina, Valentina Di Stefano e Giacomo Sanzani.
“Sui passi della Bologna ebraica”, il nome della mappa multimediale cartacea opera della Fondazione Carisbo, che offrirà un servizio nuovo a turisti e addetti ai lavori. Mentre la pubblicazione relativa al cimitero sarà curato dalla Fondazione del Monte.
“Un museo a cielo aperto”, il tema su cui è stato stimolato a intervenire il presidente Ottolenghi. “Con 25.000 visitatori all’anno, oltre 80 eventi nel 2017, corsi e presentazioni di libri, il Museo offre a Bologna, tra l’altro con costi davvero contenuti, opportunità di conoscenza e confronto di valore” ricordava Ottolenghi in occasione della recente inaugurazione di una mostra fotografica sui 70 anni di Israele.
Di ampio respiro anche la riflessione del presidente De Paz, che ha messo in luce i tanti progetti lanciati in questi anni in stretto raccordo con le istituzioni. Progetti che stanno portando lontano. “È un impegno che procede spedito, con ottime prospettive. Conto per il futuro – afferma De Paz – su un supporto e su una consapevolezza interni ancora più forti”.
In un messaggio inviato agli organizzatori (tra cui la Comunità ebraica stessa) la Presidente UCEI Noemi Di Segni scrive: “Riteniamo che valorizzare i percorsi ebraici di Bologna, dalle sinagoghe al museo alle strade dell’ex ghetto, passando per il Memoriale della Shoah e per gli itinerari archeologici, possa costituire un ulteriore impulso per far conoscere la città nel suo complesso, e per porre l’attenzione su uno scorcio di storia bolognese che merita sicuramente di essere approfondita e trasmessa”.
(Nelle immagini De Paz e Ottolenghi nel corso della tavola rotonda”
(11 maggio 2018)