L’Italia e i nuovi equilibri
“II nuovo governo anti-sistema italiano farà definitivamente pendere gli equilibri verso la concezione dell’Est europeo, Ungheria compresa, ovvero meno integrazione e più sovranismo?”.
È la domanda che viene posta dal Corriere all’ungherese Tibor Navracsics, commissario europeo per Educazione, cultura, politiche giovanili e sport. “Stiamo a vedere, aspettiamo. Molti prevedevano una svolta in Austria dopo il voto – la sua risposta – ma per adesso in fondo non è cambiato molto”.
“La nostra sfida comune non è quella di chiedere pace, o di fare sapere che si è più saggi e buoni degli altri ebrei, ma è quella di evitare che il desiderio di pace sia strumentalizzato e presentato come desiderio di guerra”.
Su Avvenire si riportano alcuni passaggi della riflessione svolta su Pagine Ebraiche dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni a proposito dell’appello “Tacciano le armi in Medio Oriente”.
“È giusto – uno dei passaggi che si riporta sul quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana – che vi sia uno spazio di dibattito, interno ed esterno all’ebraismo italiano, così come vi è in Israele, sui temi che tutti sentiamo come cardini della nostra identità”. Ma dalla Presidente dell’Unione, viene segnalato, è arrivato anche l’invito all’ascolto di voci “che non si sono lette quasi da nessuna parte, omesse, taciute, da intellettuali, da persone preposte alla comunicazione e da chi ha la possibilità, ancor più di noi, di rendere masse di persone informate e consapevoli dei veri fatti”.
Bandiera palestinese, fumogeni e striscione con scritto “Il Giro è sporco di sangue” sul ponte Settimia Spizzichino, dedicato all’unica donna tornata a Roma dalla retata del 16 ottobre 1943 nel quartiere ebraico. È la protesta di una ventina di attivisti propal, a volto scoperto, in vista dell’arrivo domenica nella Capitale del Giro d’Italia (scattato quest’anno da Gerusalemme). “Trovo vergognoso e oltraggioso per mia zia Settimia Spizzichino, per coloro che nei lager sono stati sterminati e per gli ex deportati, un simile gesto” dice la nipote, Carla Di Veroli, le cui parole sono riportate dal Messaggero. Il dorso milanese del Corriere, nel parlare della tappa partita ieri da Abbiategrasso, segnala la presenza sul percorso di un gruppo con le bandiere dell’associazione Amici di Israele. “Anche a Roma cercheremo di esserci, ma temiamo contestazioni” dice il loro presidente Eyal Mizrahi.
Proseguono gli omaggi a Philip Roth. “C’è chi ha scritto che Philip Roth incarnasse una ebraicità più ribelle rispetto alla nuova generazione di scrittori ebreo-americani, rappresentata da lei o Safran Foer, che invece sarebbe più rispettosa?” viene chiesto a Nathan Englander da Repubblica. “Al di là dell’accento ebraico newyorchese – la sua risposta – credo che la profonda ebraicità in letteratura sia una delle cose che più ho ereditato da Roth, insieme al culto per il suo storytelling”. Precisa comunque Englander: “L’erede di Roth è Roth stesso”.
Il Venerdì propone un ritratto Mohammed Salah, stella egiziana del Liverpool che domani scenderà in campo per vincere la Champions League. Su un piano biografico ad essere ricordato è anche il passo falso con la maglia del Basilea, quando rifiutò di stringere la mano ai calciatori del Maccabi Tel Aviv. “Oggi però – si legge – la sua fama è tale che persino il duro ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, dopo averlo visto giocare può twittare: ‘Ingaggiamolo nel nostro esercito'”.
Il Corriere Torino dedica una pagina a Leone Sinigaglia, grande compositore che morì d’infarto il 16 maggio del 1944 pochi istanti prima di essere arrestato dalla Gestapo in quanto ebreo. Il prossimo 31 maggio, si riporta, gli saranno dedicati i giardini di Cavoretto dove visse e lavorò.
Roman Abramovich si è recato ieri in Israele e ha fatto richiesta della cittadinanza. Scrive Avvenire: “Secondo il quotidiano Israel Hayom, la decisione di Abramovich, di religione ebraica, è dovuta alle difficoltà che il proprietario della squadra di calcio del Chelsea sta avendo nel rinnovo del suo visto in Gran Bretagna”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(25 maggio 2018)