L’evento al Consiglio di Stato
“Dalle Leggi del ’38 alla Costituzione,
una consapevolezza da difendere”
Alla vigilia della Festa della Repubblica un’occasione di consapevolezza e incontro nel segno della Memoria come elemento imprescindibile per il futuro.
A Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, decine di studenti da tutta Italia si sono confrontati su alcuni anniversari che caratterizzano il 2018: gli 80 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziste e i 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione.
Diritti negati, diritti riacquisiti. Un percorso di approfondimento, nel mondo della scuola, anche nel segno del concorso “Senza Memoria non c’è futuro” promosso insieme al Miur e che ha tra i suoi vincitori gli alunni della scuola ebraica di Torino grazie a un fumetto ispirato alla testimonianza di Elena Ottolenghi (a guidare la delegazione presente a Roma il coordinatore educativo-didattico Marco Camerini).
“Non si entra nel futuro, se non guardando al passato”. Cita Alexis de Tocqueville il Presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno nel suo intervento. E a proposito della Costituzione parla di quella scelta come di “un impegno strategico contro il fascismo”. Il senso del ricordo odierno, aggiunge poi, è quindi nella riflessione su come queste memorie “siano diventate carne viva della nostra storia” e sulla loro incisività “nei nostri comportamenti”:
“La Costituzione – afferma Pajno – è la base, è la linfa del nostro sistema. Ci dice che la legalità è un valore fondamentale, ma che la legalità senza valori non funziona. Va esattamente nel senso contrario, come nel caso delle Leggi del ’38. Oggi possiamo dire che quella fu una falsa legalità”.
Ottanta anni dopo, ha spiegato la Presidente UCEI Noemi Di Segni, “vi è ancora necessità per l’Italia, e per le istituzioni preposte, di fare un profondo esame delle proprie responsabilità e quelle del regime fascista. Un esame di responsabilità morali ma anche legali che la storia e l’Italia repubblicana hanno solo in parte giudicato o ricercato”.
Responsabilità di chi ha proposto, emanato, votato, eseguito e deciso. “Ma anche – ha detto Di Segni – di chi ha mancato di vigilare su tutto questo, di chi è stato in silenzio e ha percepito questo come semplice regola della natura, come il sole che sorge e poi tramonta”.
Diverse le testimonianze che sono seguite. Pupa Garribba, allora bambina, torna con dolore a quei giorni e spiega ai ragazzi il significato di quell’allontanamento. “Testimoniare – afferma – è una delle ragioni della mia vita”.
Ad essere letti dall’attore Ennio Fantastichini alcuni pensieri di Primo Levi, Nedo Fiano, Vittorio Perlmutter Liliana Segre e Piero Calamandrei.
(1 giugno 2018)